Lara riacquista l’udito, intervento chirurgico per una ragazza palestinese

PERUGIA – Una nuova pagina per Lara, una ragazza palestinese che grazie ad un intervento chirurgico all’avanguardia, eseguito presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, riceverà il dono dell’udito. A Lara -è questo il nome della giovane- è stato impiantato  un  vero e proprio “orecchio elettronico” da parte dell’equipe della struttura di Otorinolaringoiatria, guidata dal professor Giampietro Ricci, con la collaborazione dell’anestesista Andrea Trotta.

L’intervento è coinciso con la quarta edizione del corso di dissezione dell’osso temporale, che ha riunito a Perugia specialisti otochirurghi di fama internazionale. Lara era affetta da una grave patologia che le  ha impedito  di udire fin dalla nascita, ma la diagnosi venne fatta quando aveva due anni, dopo che era stato  riscontrato  un ritardo del linguaggio e dell’apprendimento. Ad organizzare   il viaggio della speranza è  stata una associazione umanitaria internazionale, la AYAT, con sede a Napoli, che ha ricevuto un sostegno economico dalla Regione Umbria. L’intervento chirurgico, durato poco più di due ore, è stato trasmesso in videoconferenza in una sala appositamente allestita per permettere a tutti i partecipanti  al corso, specialisti in otorinolaringoiatria provenienti dai principali centri italiani e stranieri, di seguire ed apprendere la tecnica di impianto di un orecchio artificiale.  Tra i partecipanti al corso anche medici provenienti dalla Palestina ,stesso paese di origine di Lara, Francia e Turchia.

“Da oltre 4 anni il  nostro centro  effettua interventi come  quello che permetterà alla ragazza di udire -, dice il professor Ricci all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia- Abbiamo  acquisito un rilievo di caratura internazionale , grazie alla collaborazione e alle competenze, fin dall’inizio dell’attività, del  del Prof.  Jacques  Magnan, che può essere considerato  il maestro di una scuola chirurgica otologica di alto spessore”. Tecnicamente Lara, che è assistita dalla madre e da una amica di famiglia che parla correntemente la lingua italiana, resterà ricoverata per alcuni giorni fino all’attivazione dell’impianto cocleare. E quel giorno nel reparto verrà organizzata una piccola festa dal personale sanitario, che si è subito immedesimato nei protagonisti di una  “storia”  che fra poco tempo avrà un lieto  fine. L’individuazione del caso umanitario di Lara è avvenuta anche in considerazione della  particolare condizione  disagiata della famiglia e del paese assediato dalla guerra.

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