Marcia della Pace, ogni giorno 42mila persone in cammino per fuggire dalla morte

PERUGIA – Ogni giorno quarantaduemila persone si mettono in cammino nel mondo per fuggire dalla morte e dalla disperazione. Il loro dolore, la loro angoscia, sono, in qualche modo, anche i nostri perché li sentiamo vicini, sentiamo le loro grida di aiuto, vogliamo fare qualcosa, reagire, rispondere, proteggere. Per molti, noi siamo semplicemente matti, anime belle ma inconcludenti perché pensiamo di affrontare questi problemi con una marcia della pace e della fraternità. Ma è solo un altro modo per tirarsi fuori e restare comodamente seduti nel proprio giardino di privilegi e illusioni. Queste le parole di Flavio Lotti su Il Manifesto di oggi, 9 ottobre 2016. Il gruppo della Marcia della Pace Perugia Assisi ha già superato Bastia e Santa Maria degli Angeli e adesso si dirige verso Assisi, la città della Pace. Migliaia le persone che stanno partecipando. Tantissimi anche i gonfaloni di Comuni, Province e Regioni italiane ed i sindaci con le fasce tricolori. Molte le associazioni del volontariato e del mondo civile. In marcia anche un gruppo di ragazzi della Scuola superiore di Amatrice.

E’ un messaggio contro “l’indifferenza delle istituzioni internazionali ma anche di tutti coloro che dicono ”io non c’entro” la Marcia della pace Perugia-Assisi di oggi. “Vogliamo reagire – ha ribadito Lotti – al silenzio e all’indifferenza di chi ci governa”. Per il coordinatore “è la gente il tratto dominante dell”edizione di quest’anno della Marcia”. Sono infatti rappresentate 500 città, quasi 300 enti locali e 118 scuole.

Poche e molto meno che in passato invece le bandiere dei partiti politici. Con i colori dell’iride simbolo della bandiera della pace ancora a predominare nel lungo corteo.

“Siamo in tanti qui, per vincere l’indifferenza che uccide te e gli altri”: il cardinale Gualtiero Bassetti lo ha sottolineato alla partenza della Marcia della pace Perugia-Assisi. “L’indifferenza – ha detto l’arcivescovo di Perugia – è assistere alle stragi e ai bombardamenti su Aleppo senza assumersi la responsabilità di dire basta. L’indifferenza produce fame e fa sì che quella delle armi sia una delle più grandi industrie del mondo. Mentre San Francesco – ha concluso il porporato – ci dice che bisogna farsi costruttori di pace”. “Lo slogan della Marcia di quest’anno contro l’indifferenza parla al mondo ma anche all’Italia”: a dirlo la vice presidente della Camera e parlamentare del Pd Marina Sereni oggi alla Perugia-Assisi. “Parla infatti – ha detto Sereni – della necessità di essere accoglienti nei confronti di chi cerca rifugio in Europa e della necessità di essere accanto alle persone più fragili e più deboli, a partire dai poveri”. “Dobbiamo osare di più. Imparare il coraggio di avere più coraggio”: è l’appello che don Luigi Ciotti ha lanciato partecipando alla Marcia della pace Perugia-Assisi.

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