Perugia, “Dal mattone alla comunità”: ricostruire anche il sociale. Incontro alla sede di Lega Coop

PERUGIA – Ricostruire dopo il terremoto, dalle ristrutturazioni al sociale, sino alla costruzione di cooperative di comunità. Si è parlato di tutto questo nel corso dell’iniziativa DAL MATTONE ALLA COMUNITA’ organizzata dal Consorzio Itaca presso la sede Regionale Legacoop a Perugia, in collaborazione con la Regione Umbria e Coopfond.

La giornata si è aperta con i saluti istituzionali di Antonio Bartolini, Assessore regionale alle riforme, all’istruzione e al diritto allo studio; queste le parole con cui ha aperto la giornata: “Abbiamo bisogno di innovazione e di momenti di confronto come questi; l’assessorato all’istruzione sta lavorando in tal senso promuovendo diversi progetti di innovazione dell’istruzione: dalle scuole senza zaino ad un nuovo indirizzo scolastico di carattere enogastromico. La ricostruzione non è solo ricreare le strutture materiali ma anche quelle immateriali”.

Moltissime le presenze: da singoli cittadini a rappresentanti dell’industria, della cooperazione, dell’associazionismo e delle amministrazioni pubbliche. Coinvolgenti ed entusiasmanti gli interventi dei relatori presenti fra cui l’appassionato racconto di Vincenzo Bianconi, presidente Federalberghi e del gruppo Bianconi Ospitalità di Norcia, sul recente sisma che ha colpito Norcia e sulla resilienza degli abitanti nursini. Parola chiave della giornata: la comunità. La ricostruzione passa dalla comunità: non è possibile limitarsi alla ricostruzione degli edifici, ma bisogna andare più in profondità, innovando e sviluppando sinergie e soluzioni condivise, riportando in vita il tessuto sociale ed economico dei territori colpiti dal sisma operando per e all’interno delle comunità che lo hanno subito.

A seguire, i saluti istituzionali e un breve commento sulla ricostruzione post-sisma della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini: “Sono passati 20 anni dal sisma che ha colpito Assisi, Gualdo Tadino e Nocera Umbra. Già da allora la Regione si è impegnata a realizzare interventi che non limitassero la ricostruzione ad una mera riparazione dei danni ma che sviluppassero politiche di sviluppo sia dal punto di vista economico che sociale, vicine alle esigenze ed ai bisogni di coloro che il territorio lo vivono ogni giorno. Il risultato finale è un risultato positivo. Non esistono modelli prefissati su come agire e comportarsi in caso di eventi come i terremoti, ma riteniamo che le politiche regionali di ieri e di oggi tengano conto di tutte le variabili da tenere in considerazione, sia materiali che immateriali.”

Ha concluso l’intenso programma mattutino l’intervento dell’ Assessore Regionale al turismo, Fabio Paparelli che parlato delle strategie delle risorse che la Regione Umbria sta investendo per ridare slancio ai borghi del cratere: “ Attualmente la Regione è impegnati su più fronti. Terminata l’emergenza, stiamo continuando ad assicurare livelli di assistenza e servizi pubblici adeguati al momento straordinario. Questi sono i primi tasselli di una vera e propria ripartenza. Accoglienza, scuole, assistenza sanitaria, assistenza sociale sono servizi che abbiamo assicurato fin da subito e che hanno permesso alle famiglie di rimanere in quei luoghi.(..) Vincere questa sfida, dal mattone alla comunità, ovvero da una ricostruzione edilizia ad una ricostruzione di una comunità attiva sarà più semplice se saremo in grado di progettare insieme ed investire proficuamente queste risorse, garantendo percorsi trasparenti, snellendo la burocrazia e venendo incontro alle reali necessità del territorio. Lo abbiamo fatto bene in passato, credo che siamo all’altezza della sfida che ci attende”.

Il momento più alto di condivisione di idee e prospettive si è realizzato nella sessione pomeridiana, dove sono stati ripresi e sviluppati i punti salienti della mattinata. Le conclusioni finali hanno portato alla considerazione che per ricostruire il territorio danneggiato dal sisma nel suo insieme, si devono sviluppare meccanismi di caratterizzazione del territorio e della comunità nei vari ambiti, economico, turistico e sociale, anche tramite strumenti innovativi che siano in grado di coniugare la secolare tradizione dei borghi umbri con una società ed un mondo in continuo e costante aggiornamento.

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