Perugia, “il Comune mette all’asta i negozi per sistemare i conti”

PERUGIA – “Il Comune di Perugia – dichiara il Consigliere Comunale del PD Emanuela Mori – anche a seguito di quanto evidenziato dalle verifiche effettuate nei mesi scorsi dalla Corte dei Conti, ha bisogno di sistemare il proprio bilancio e di mettere in ordine i conti. Lo dimostra l’ennesima operazione diretta a fare cassa e a compensare gli evidenti squilibri finanziari: mi riferisco alla decisione di mettere all’asta gli immobili comunali del centro storico, prevedendo una vendita “scontata” dell’8% per rendere i locali più appetibili e più facilmente acquistabili dai cittadini. A quanto apprendo dalla stampa, si tratterebbe di ben 22 immobili, tra fabbricati e terreni, che dalla fine di luglio saranno oggetto di una vendita all’asta, per un valore complessivo molto ingente e che supera i 5 milioni di euro”.

“Non entro nel merito di questa decisione – continua la Consigliera del PD – è un’azione che, se necessaria ai fini di un rientro di liquidità per risolvere, anche solo in parte, il problema dell’emergenza bilancio, è giusto che venga attuata. La mia preoccupazione, però, riguarda i commercianti che hanno investito e investono ogni giorno nelle attività del centro storico e tutti coloro che in questi ultimi anni sono stati costretti a chiudere i propri esercizi commerciali, anche per l’impossibilità nel riuscire a fronteggiare i costi elevati di affitto dei locali ubicati nelle zone centrali della città. Invito, quindi, il Sindaco a monitorare questa operazione ed a controllare che tale “svendita” degli immobili comunali non avvenga a condizioni troppo vantaggiose rispetto ai costi che i negozianti devono affrontare, anche in base agli affitti previsti dai contratti con i proprietari dei locali commerciali e delle strutture”.

“Da qualche anno il centro storico vive un momento molto difficile, che riguarda in primo luogo le attività commerciali – conclude l’esponente del PD – costrette spesso a chiudere i battenti nell’incapacità di sostenere le tante spese che devono affrontare a fronte di un’utenza decisamente bassa. Come da me ribadito in più occasioni, è necessario che il Comune di Perugia porti avanti misure dirette a rilanciare l’acropoli, ovviamente compatibilmente con le esigenze di cassa, che comprendo essere, ad oggi, una problematica da risolvere al più presto. Il rilancio del centro storico non può essere limitato ad iniziative sporadiche, ma deve passare per programmi strutturali volti anche al mantenimento di quelle che sono le “attività tradizionali” che fanno parte della nostra storia, per rendere l’offerta più appetibile e restituirgli la naturale veste di vetrina della città, magari con l’arrivo di prodotti dell’artigianato artistico, dell’industria tessile e manifatturiera locale ed umbra, il recupero di vecchi mestieri e tradizioni, prodotti alimentari tipici, che possano svolgere una funzione di attrazione turistica e di supporto alla residenzialità di coloro che vivono nell’acropoli. Chiedo dunque a questa Amministrazione di fare attenzione e di evitare che questa decisione si trasformi solo in un introito per il Comune a fronte di un impoverimento della città”.

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