Perugia, petizione per salvare il parco Aretino

PERUGIA – Scatta la petizione per chiedere al sindaco Andrea Romizi la bonifica “ambientale e sociale” del parco Aretino. I tutto con il patrocinio di “Perugia Social City”. “Tutti abbiamo concordato nell’agire, per risolvere questo annoso problema – dice Tamburi, il coordinatore, attraverso la raccolta delle firme per una petizione da presentare a suo tempo al Sindaco Andrea Romizi perché metta in atto tutti gli strumenti a sua disposizione per far cessare questo stato di cose”.

Petizione al Sindaco di Perugia

Avv. Andrea Romizi

Bonifica “ambientale e sociale” del parco Pietro Aretino di Perugia.

Con il principio che la libertà e i diritti di una persona o di un qualsiasi gruppo, cessa quando sovrasta e calpesta i diritti e le libertà altrui, i firmatari della presente petizione, residenti di via L. Ariosto, dove le abitazioni sono collocate proprio a ridosso del parco in questione, chiedono al Signor Sindaco che metta in atto tutti gli gli strumenti a sua disposizione per far cessare immediatamente l’uso improprio del parco stesso.

Un necessario ed immediato intervento risolutore giustificato da un atteggiamento scorretto, già da moltissimi anni in atto, in quanto tutte le settimane e qualche volta, per più di una volta la settimana, dal primo pomeriggio fino a notte fonda (4/5 della mattina successiva) si svolge su questo parco un uso che non tiene conto delle esigenze altrui, utilizzando, il medesimo, come sede impropria che rende l’aria non respirabile per gli odori molesti dovuti al continuo utilizzo del barbecue, come per i fastidiosi ed incessanti schiamazzi dovuti all’eccessivo uso di alcool e di birre illegalmente vendute e consumate; come pure dagli nauseabondi odori esalanti dagli angoli adibiti a toilette a cielo aperto, con tutte le conseguenze per la mancanza di norme igenico-sanitarie, come si può facilmente immaginare.

Un atteggiamento di estrema maleducazione che, purtroppo dura da svariati anni, durante i quali, i residenti si sono appellati, nel modo più civile possibile, a tutte le autorità che avrebbero dovuto intervenire, per interromperne questo stato di cose, ma, come è evidente, questi appelli si sono rivelati alquanto inutili.

A questo punto, i residenti non possono più, pena la perdita della salute psico-fisica, sopportare ulteriormente uno stato di cose così serio e pericoloso e, per l’ennesima volta, intendono chiedere, attraverso questa petizione, un intervento risolutore per riportare lo stato di degrado, ambientale e sociale, a quella normalità da molto tempo perduta, appellandosi al dovere che il Comune ha verso i propri amministrati.”

 

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