Polizia provinciale, ci sono 63 “esuberi”

PERUGIA – Mancano 63 posti per gli addetti alla polizia provinciale. E’ il risultato del tavolo della governance, che però lascia perplessi i sindacati. Dei 115 lavoratori, 25 potranno rimanere dove sono, 27 andranno nei comuni. Di quelli che sono rimasti fuori dovrebbe occuparsi la Regione, nuova titolare delle deleghe della vigilanza ambientale. I dipendenti che esercitavano questi compiti non hanno seguito ancora il percorso delle deleghe e non è ancora in grado di dire quanti potrà sistemarne. Appuntamento dunque al 21 marzo.

Per il momento i lavoratori sono in un portale web del governo e riceveranno lo stipendio. Poi scatteranno gli ammortizzatori sociali. Dipenderà tutto dai fondi che verranno stanziati da Palazzo Donini, per ora ci sono i 200mila euro dell’assessore Cecchini per la vigilanza venatoria. Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil parlano di un risultato “insoddisfacente e preoccupante. Di fatto si sono definiti i numeri relativi alle disponibilità date dai Comuni – scrivono – per l’anno 2016 per assunzioni di personale della polizia locale (21 nella provincia di Perugia e 6 nella provincia di Terni) e ed è stata formalizzata dalle due Provincie la dotazione organica che rimarrà all’interno dei due enti (20 lavoratori della polizia provinciale per Perugia e 5 per quella di Terni), nessun dato invece è emerso dalla Regione attraversata da una crisi politica che si inserisce in un quadro economico non certo roseo, come ha sottolineato lo stesso assessore”. La mobilitazione della polizia provinciale dunque continua perché, come detto dai sindacati, “non è certo solo un problema occupazionale ma è soprattutto la necessità di garantire controlli nella tutela dell’ambiente a partire dai controlli sui rifiuti”.

 

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