Rifiuti, Uiltrasporti e Fit Cisl chiedono confronto aperto e azione unitaria
PERUGIA – Chiedono un’azione unitaria che “punti a questioni di merito, legate a politiche serie relative alla gestione dei rifiuti” Uiltrasporti e Fit Cilsl che parlano attraverso il loro segretari regionali dell’Umbria, rispettivamente Stefano Cecchetti e Gianluca Giorgi, a seguito di un comunicato di Fp Cgil, “sorprese di non essere state coinvolte”.
Per Uiltrasporti e Fit Cilsl “bisognerebbe rivedere il sistema della raccolta differenziata, oggi troppo costoso per l’utenza e troppo oberante per gli addetti, chiamati a un maggior lavoro di manovalanza che determina l’incremento di lavoratori inidonei alla mansione”.
“Auspichiamo – proseguono Cecchetti e Giorgio – che si apra un tavolo di discussione, da noi più volte richiesto, per tentare di cambiare le attuali politiche di raccolta e smaltimento cercando di renderle più redditizie sul piano dei risultati, guardando anche a qualche amministrazione lungimirante al di fuori dell’Umbria, che ha già adottato nuovi sistemi con ottimi risultati, come Firenze”. “Da tre mesi – spiegano Cecchetti e Giorgi – ci viene rifiutato dall’assessore regionale Fernanda Cecchini, che ha la responsabilità delle politiche ambientali e dei rifiuti, un incontro richiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria. Una mancanza di dialogo con il sindacato che, qualora permanesse, potrebbe portare i lavoratori a protestare”.
Secondo Uiltrasporti e Fit Cilsl non serve in questo momento “’tirare la volata’ al tema dell’azienda unica regionale dei rifiuti che secondo noi, invece, va affrontato con le giuste cautele e con un approfondito confronto, in quanto coinvolge diversi interessi e rende necessario trovare le giuste tutele e garanzie degli addetti del settore”.
“Il tema dei rifiuti – hanno aggiunto Cecchetti e Giorgi – da chi governa la Regione è stato derubricato all’ultimo posto nella scala delle priorità con la conseguenza di stati di emergenza ogni due o tre mesi. I pronunciamenti sono solo per chiedere soldi e sacrifici ai cittadini, come avvenuto pochi giorni fa con le penali nei confronti di quei Comuni che, in forti difficoltà di bilancio e tesi a calmierare le tariffe nei confronti dei cittadini, non hanno risorse da spendere sul sistema di raccolta differenziata spinta che ha dei costi importanti”.