Sanità, Smacchi (Pd): “La Regione allarghi le cure innovative per l’epatite anche ai pazienti allo stadio iniziale”

PERUGIA –  “La Regione allarghi le cure innovative per l’epatite C anche ai pazienti che si trovano in uno stadio iniziale”. È questa la richiesta del consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che annuncia la presentazione di un’interrogazione a riguardo.

“Le epatiti virali in Italia – spiega Smacchi – sono una vera e propria emergenza. Dati Istat 2008 confermato più di 20mila decessi all’anno. Per far fronte a questi numeri nel 2013 è stato approvato un nuovo farmaco, il Sofosburvir, che raggiunge l’80 per cento di successo terapeutico. Una percentuale importante, che ha spinto il Governo a costituire un fondo di un miliardo per il 2015–2016 per concorrere al rimborso delle Regioni che devono provvedere all’acquisto di questi farmaci: all’Umbria nel 2015 sono stati destinati 3,2 milioni di euro”.

“L’Umbria – continua il consigliere di maggioranza – ha assicurato l’accesso ai farmaci con risorse proprie per 444 pazienti. Ma il numero di esenti al ticket epatite cronica attiva in Umbria, all’ultimo aggiornamento del 3 maggio 2016, è di 4mila 637. Somministrare il farmaco a tutti sarebbe un investimento sia per la salute e la qualità della vita dei pazienti, sia sul piano economico per contenere le spese future al sistema sanitario regionale, derivanti dal trattamento della malattia. Il tutto – conclude Smacchi – guardando quanto avviene nelle Regioni limitrofe: la Toscana per esempio, che ha esteso la platea dei beneficiari ricorrendo a proprie disponibilità di bilancio”.

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