Spoleto, cala il sipario sullo spettacolo “Therapy tour” dell’associazione Aglaia
SPOLETO – Si è conclusa domenica 28 maggio l’iniziativa dell’associazione Aglaia di Spoleto, che in due domeniche separate, ha messo in scena lo spettacolo “Therapy Tour”. Domenica 21 maggio al teatro Nuovo Giancarlo Menotti, è andata in scena la rappresentazione ideata dall’esperta Lorella Natalizi, mentre il 28 maggio l’iniziativa si è conclusa al Chiostro di San Nicolò, dove oltre ad una parte dedicata ad alcuni spezzoni dello spettacolo, si è organizzata una cena e, ovviamente, non poteva mancare la musica. Lo spettacolo, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è il risultato del progetto di Arteterapia, iniziato nel 2010, sostenuto e promosso da Aglaia e Usl 2. Un’attività a sostegno degli operatori e dei volontari nel difficile compito che sono chiamati a svolgere. Il viaggio teatrale, ideato da Lorella Natalizi, parte da lontano, con una invocazione del coro al Centauro Chirone, che nella mitologia viene dipinto come il più colto e il più saggio dei centauri e si distingue dagli altri per i saperi nell’arte medica e per la sua saggezza.
Chirone, come una invisibile guida, trascina i protagonisti del coro attraverso le opere teatrali che hanno rappresentato epoche e conoscenze. Attraverso Chirone sono messi in scena i volti delle donne, medichesse per alcuni, custodi dei saperi naturali da tramandare, per altri streghe da bruciare. Poi i chirurghi della realtà, Preciani e Nursini che lasciano il posto ai medici di scena Moliere e Goldoni. E così un excursus fino a fare della cura un’arte. Perché la cura è un’arte come dice Florence Nighttingale, la famosa infermiera con la lanterna, fondatrice dell’assistenza infermieristica. Anche quest’anno l’Associazione Aglaia ha messo in scena la rappresentazione nella settimana dedicata al sollievo, che vuole rappresentare non soltanto un momento di allegria e leggerezza ma desidera allinearsi con lo spirito di una giornata che rappresenta un’occasione per la sensibilizzazione al tema del sollievo dal dolore e soprattutto un canale per la diffusione delle cure palliative.
Simona del Bello