Terni, Fondazione Aiutiamoli a Vivere: 25 anni di accoglienza

TERNI – Una cena di beneficienza per ricordare i venticinque anni della prima accoglienza di bambini bielorussi.

L’iniziativa della Fondazione Aiutiamoli a Vivere, nata dopo il disastro nucleare di Chernobyl, avviata da Fabrizio Pacifici e Padre Vincenzo Bella, francescano, continua ancora e necessita di un rinvigorimento poiché a distanza di trent’anni dal disastro (26 aprile 1986), gli effetti della contaminazione non sono certamente cessati.

E’ stato calcolato che le zone contaminate, circa 260.000 Km quadrati (quasi quanto l’Italia) torneranno alla normalità tra centomila anni. Ne sono passati trenta, ne mancano novantanovemilanovecentosettanta!

Negli ultimi venti anni in Italia i tumori alla tiroide hanno avuto un incremento del 200 per cento, ogni anno vengono diagnosticati circa 14000 nuovi casi, soprattutto nelle donne; i bambini e gli adolescenti sono i più a rischio.

La popolazione ternana non è esente da questa problematica e, se noi abbiamo la possibilità di ricorrere a strutture sanitarie adeguate, pensiamo alle migliaia di adolescenti che vivono nel territorio bielorusso.

I primi ragazzi, giunti a Terni nel 1991, sono ora adulti e genitori e le nascite attuali portano a volte i segni di una trasmissione genetica degli effetti delle radiazioni assorbite. Le stime internazionali parlano di oltre 15000 casi di tumore alla tiroide in Bielorussia nei prossimi 50 anni. Secondo una stima approssimativa fatta da numerosi scienziati, Chernobyl in 30 anni ha causato più di un milione di morti.

Aiutiamo i ragazzi bielorussi a ridurre, per quanto possibile, l’esposizione alle radiazioni e i danni alla salute, diamogli la prospettiva di una vita serena!

Il Comune di Terni ha voluto riconoscere questo impegno delle famiglie ternane stipulando, nel trentesimo anniversario del disastro, un “Patto di amicizia” fra Terni e Cernobyl. E’ un orgoglio, per noi ternani, essere promotori di solidarietà; continuiamo su questa strada!

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