Terni, Pasculli (M5S): “Città bloccata e che sta perdendo molte opportunità”

TERNI – Il M5S ternano se la prende con quello che chiama “l’ennesimo treno” che sarà perso dalla città, “Mentre il Partito democratico ternano sta facendo quadrato intorno al Sindaco e alle vicissitudini penali che stanno travolgendo la maggioranza, il PD umbro – dice il consigliere comunale pentastellato Federico Pasculli – si sgancia e decide di fare quadrato solo intorno agli interessi del capoluogo”.

“Già i consiglieri regionali del Pd Giacomo Leonelli, Andrea Smacchi, Carla Casciari e Marco Vinicio Guasticchi si erano attivati per chiedere alla giunta “l’attivazione del servizio sperimentale della corsa di Frecciarossa arretrando la linea da Arezzo a Perugia, rafforzati in ultimo dal Consiglio comunale del capoluogo umbro guidato dal centro-destra che ha approvato un ordine del giorno in tal senso. Di fatto, per molti all’interno del Partito Democratico il concetto di “Umbria” rimane semplicemente sinonimo di “Perugia”, marginalizzando gli interessi del resto della regione. Terni non può pagare per l’ennesima volta la debolezza del Pd locale, non è più accettabile che mentre parte della Regione cerca di cogliere legittimamente occasioni facendo interessi di parte, Terni debba restare al palo in balia degli interessi di una maggioranza che vuole portare un’intera città a raschiare il fondo insieme a lei. Ci sono soluzioni ampiamente percorribili, che il Movimento ha esposto più volte, che contemplano oltre al potenziamento della rete ferroviaria anche la sostituzione in Freccia dell’attuale Intercity ‘Tacito’ Terni-Milano facendolo partire ad un orario più appetibile per l’utenza ternana”.

“Problemi e soluzioni che vanno imposte con forza e credibilità, cosa che oggi manca del tutto al Partito democratico ternano e alla Giunta comunale che sostiene. Terni necessita di politiche e interlocutori nuovi su questo fronte- prosegue Pasculli –  che siano in grado di portare investimenti sulle infrastrutture ad opera della Regione, che non può dimenticare che oltre Perugia c’è un’altra parte di Regione. Pertanto bisognerebbe una volta tanto uscire dalle gerarchie imposte e guardare ad un flusso strutturato nel territorio, valutando necessità e statistiche. Non cadremo nel campanilismo, vogliamo che si affronti un discorso munito di criteri oggettivi e di equità con tutte le parti, piccole e grandi, della Regione, presenti ai tavoli delle decisioni, questa è la nostra sfida!”.

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