Terremoto, Liberati (M5S) boccia la normativa: “Da rifare ex novo”

PERUGIA – “In Umbria esiste il problema delle carenze nell’organico del personale dedicato alla sismica regionale, una vicenda talmente drammatica da bloccare una macchina che già procede al rallentatore, con appena cinque pratiche deliberate a settimana e pressoché nulla sul piano della ‘ricostruzione pesante’. Occorre cambiare totalmente indirizzo, adottando il principio del silenzio-assenso, con puntuali casi di esclusione e interruzione dei termini, recuperando solo così la certezza del diritto, visto che sono le Regioni stesse a non rispettare i tempi previsti dalle ordinanze commissariali, pari a trenta giorni per le valutazioni preventive”. Lo dichiara il capogruppo M5S all’Assemblea legislativa, Andrea Liberati, ricordando che oggi pomeriggio “giungerà in Seconda commissione il disegno di legge sul terremoto stilato dalla Giunta Marini: capiremo presto se sarà di autentico sostegno alle popolazioni colpite oppure se rappresenterà un ulteriore ostacolo alla ricostruzione di paesi e comunità”.

Per Liberati “dovrebbero essere i professionisti gli unici veri responsabili del progetto, alleggerendo così il lavoro degli Usr: gli uffici pubblici si limiterebbero pertanto alla mera verifica documentale e alla conseguente rispondenza economico-finanziaria (entro il limite del contributo ammissibile), prevedendo, per converso, un deciso aumento dei controlli a campione sul merito dei progetti, fino al 30-40 percento di essi, con sanzioni rigorose. Si sta inoltre presentando – aggiunge – uno scenario già oggi drammatico per numerose ditte e per gli studi tecnici: gli anticipi effettuati per i primi lavori hanno avuto finora come contraltare un’Amministrazione regionale già lentissima nel deliberare i pagamenti, con le banche che poi, more solito speculando a norma di legge, si prendono un’altra decina di giorni almeno per le erogazioni. Un fenomeno che rischia di riflettersi pure sulla regolarità contributiva-previdenziale delle aziende e dei professionisti per motivi del tutto estranei alla loro volontà”.

Il capogruppo M5S rileva che “è evidente come l’aver fortemente accentrato su Roma la vicenda amministrativa post sisma Centro Italia 2016 abbia solo peggiorato la situazione, con una normativa ampiamente contraddittoria, più da riscrivere ex novo che da riformare: al riguardo, sarebbe fondamentale per il futuro almeno istituire un tavolo permanente tra Regioni e rappresentanti dei tecnici e delle imprese locali, con proposte infine vincolanti per il Commissario straordinario. Se vogliamo davvero ricostruire in pochissimo tempo e non in 20 anni – conclude Liberati – (e sono tuttora alcune migliaia gli edifici da sistemare nel post sisma 1997 nella sola Umbria) occorrono maggiore ascolto e condivisione rispetto al passato, auspicabilmente aprendo senza indugi un tavolo nazionale sui nuovi materiali e le nuove tecnologie, facendo sì che si edifichi in modo intelligente e per un’ultima volta, pur dinanzi a prevedibili crisi sismiche future, indicando quale sia il vero benchmark edilizio anche per coloro che, al di fuori del cratere, intendono valersi delle agevolazioni fiscali previste dal sisma-bonus, mettendo definitivamente in sicurezza la propria casa”.

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