Terremoto, Liberati (M5S): “Popolazioni abbandonate, è razzismo di Stato”

SPOLETO – “La certificata indifferenza e l’approssimazione della politica nei confronti delle popolazioni terremotate sono una forma di razzismo di Stato. Norcia e le popolazioni dell’Appennino accettano supinamente tale iniquo destino”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati per il quale “le promesse si susseguono alle promesse, ma il limite della menzogna sembra ampiamente
superato, con ferite reiterate alla dignità e all’orgoglio di persone umili, abituate da sempre al sacrificio”.

Secondo l’esponente pentastellato “siamo dinanzi a discriminazioni di Stato e di lunga data contro migliaia di famiglie che hanno solo avuto la sventura di essere colpite dal sisma. Anche ieri – fa sapere -, in una nostra nuova visita sul campo, abbiamo riscontrato l’assoluta mancanza di coordinamento tra le autorità competenti, con l’assenza evidente della minima regia politica. Lo scenario è avvilente. Nessuno sembra saper prendere in mano la situazione, ormai fuori controllo. Sono numerose le famiglie che – aggiunge
Liberati -, vivendo attorno a Norcia e nelle frazioni, sono bloccate da appena un centimetro di neve, perché nessuno, da giorni, passa a spargere un po’ di sale. Eliminare questo risibile problema è un obbligo e non un favore graziosamente concesso: Regione, Provincia e altri organismi si attrezzino e provvedano subito”.

Liberati evidenzia che “ci sono nuclei di persone che, in assenza di qualsiasi intervento concreto in loro favore, da quasi cinque mesi sono tornati a vivere addirittura nei container del 1979, container presumibilmente ricchi di amianto. Frattanto i nuovi container per le famiglie degli allevatori, cui vengono destinati discutibili cassoni grigi da cantiere, giacciono parcheggiati da almeno 15 giorni sulle relative piattaforme, e restano chiusi, senza mobili, senza servizi e, soprattutto, senza corrente elettrica, senza acqua e senza fogna: dopo quasi cinque mesi, la situazione è ancora questa, mentre la notte si superano i dieci gradi sotto zero”.

Liberati aggiunge che “addirittura l’Ente Parco, a fronte del necessario potenziamento in alcune zone del servizio elettrico, ha avuto l’ardire di pretendere l’interramento dei cavi, con costi che ENEL non intende
sobbarcarsi. Il risultato è che la corrente va e viene al primo refolo di vento, che certo in quelle zone non manca. Pensate cosa accadrà nei container, che non hanno un camino. Gli uomini, così come gli animali, a
Norcia sono accomunati dallo stesso abbandono, dalla stessa discriminazione”. “

Come era prevedibile sin dall’inizio – continua il capogruppo pentastellato -, le popolazioni terremotate sono state presto dimenticate e comunque non adeguatamente servite: per la rinascita di quelle zone non basteranno le persone di buona volontà degli apparati, né sarà utile il frastuono della propaganda, se la politica non riprenderà il suo principale ruolo di indirizzo e coordinamento cui sembra da tempo aver abiurato, per mancanza di tensione morale e diffuso timore di inopinate iniziative giudiziarie, come d’altronde dimostra pure quanto accadde a metà degli anni ’80 all’allora sindaco, Alberto Novelli, la cui opera benemerita fu oggetto di atti dissacranti, vittima sacrificale della ‘legalità di Sistema’. Un uomo – conclude Liberati – che invece va ancor oggi ricordato, un faro per chi, in politica, vuole stare davvero dalla parte della gente e non della più ottusa burocrazia. Quale che sia il prezzo da pagare”.

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