Umbria Mobilità nega l’accesso agli atti al Movimento cinque stelle

PERUGIA – Umbria TPL e Mobilità nega l’accesso ai verbali delle assemblee e dei consigli d’amministrazione richiesto dal Movimento cinque stelle di Palazzo dei Priori. “Dopo Gesenu e Umbra Acque, è la volta di Umbria TPL e Mobilità, la nota azienda nata dalla fusione delle aziende del trasporto pubblico regionale, quasi fallita a distanza di meno di due anni dalla sua costituzione e attualmente responsabile della manutenzione della ex FCU. Umbria Mobilità – spiega la capogruppo Cristina Rosetti – nega al M5S l’accesso ai verbali delle assemblee e dei consigli di amministrazione. Dopo la bufera scoppiata con l’ipotesi di danno erariale formulata dalla Corte di Conti e ammontante a circa 45 milioni di euro, il M5S, che ha sempre contestato l’inefficienza del trasporto pubblico e le logiche di governo della partecipata, lontane dai reali interessi generali, oltre ad essersi sempre opposto all’idea di attribuirle il ruolo di agenzia del trasporto regionale, ha ritenuto di dovere ulteriormente approfondire l’operato dei rappresentanti del Comune di Perugia in seno alla società partecipata dal Comune chiedendo al Comune stesso tutti i verbali di assemblee e consigli di amministrazione”.

“Con una motivazione del tutto illegittima, Umbria TPL e Mobilità, alla quale il Comune ha inoltrato l’istanza, ha negato totalmente l’accesso, impedendoci così di fatto l’esercizio della funzione di controllo propria dei consiglieri comunali tanto rispetto alle società partecipate che all’operato della Giunta e dei dirigenti competenti. La sorpresa maggiore è che il Comune di Perugia non sia già in possesso degli atti richiesti: verbali e bilanci, visto che, come detto, Umbria TPL e Mobilità è una sua partecipata, che fino al 2012 era responsabile di tutto il tpl su ferro e gomma della città e che peraltro risultiamo creditori della stessa per oltre 5 milioni di euro; somma che non si è mai tentato di recuperare. Ma, il Comune di Perugia, giunte di sinistra e di destra, non hanno mai vigilato sull’operato della società e dei propri rappresentanti nominati dai sindaci che si sono succeduti, prima, Boccali, poi, Romizi? Qual è stata la loro posizione rispetto alle scelte sui servizi gestiti fuori regione, rispetto alla fusione, quando già si doveva sapere che la costituenda società avrebbe avuto problemi enormi di liquidità e quando veniva gestita in modo tale da arrivare sulla soglia del fallimento mettendo a rischio l’intero sistema di trasporto pubblico della nostra città? Cosa hanno detto i rappresentanti del Comune di Perugia alle assemblee e ai consigli di amministrazione, cosa hanno votato, quali direttive hanno ricevuto dai sindaci che si sono succeduti? Oltre alla responsabilità erariale importantissima e su cui confidiamo che gli organi di controllo vadano fino in fondo, così come la magistratura penale, c’è, ed appare palese, una responsabilità politica enorme in capo a tutti coloro, sindaci in primis, che non hanno per nulla vigilato, non si sono opposti a scelte scellerate e hanno continuato e sembra che ad oggi continuino ad avallare indirizzi di gestione farraginosi, mentre, a Perugia, il servizio di trasporto pubblico è retrocesso pesantemente. Il M5S ha interessato della questione il Segretario Generale. Avere gli atti richiesti è un diritto, accedervi è un dovere ben preciso per adempiere al mandato che l’elettorato e la legge ci conferiscono, al quale, evidentemente, le nostre partecipate non sono abituate”.

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