Violenza sessuale in piazzale Bosco: ore contate per l’aggressore

TERNI – L’aggressore sta per avere un nome ed un volto. Gli inquirenti starebbero per chiudere il cerchio intorno al gravissimo episodio accaduto domenica sera, intorno alle 21.

“E’ accaduto tutto nel giro di qualche minuto”. La vittima della violenza racconta tutto ciò che ricorda prima agli uomini della questura, poi – nel pomeriggio di lunedì – al magistrato Marco Stramaglia che segue direttamente la vicenda.

E’ caccia al suo aggressore. Gli inquirenti non perdono tempo, e stanno visionando attentamente le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Immagini non nitide, nella quali si vede pochissimo a causa del buio, che di notte, cala su quel parcheggio. Dai fermo immagine, vogliono capire se l’uomo teneva sott’occhio la sua vittima già prima dell’aggressione. E’ stata pedinata, seguita? Oppure l’uomo, incappucciato dalla carnagione olivastra, si trovava già lì, sul luogo della violenza?

Intanto sale lo sdegno da parte della città. “Quanto accaduto a Piazzale Bosco, la violenza subita da una donna nella serata di domenica – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo –  è un episodio gravissimo, da condannare con forza. Si tratta di un reato di estrema violenza, particolarmente vergognoso. L’Amministrazione Comunale esprime vicinanza alla donna colpita, alla sua famiglia, si augura che al più presto venga individuato il responsabile di questo crimine odioso. L’Amministrazione Comunale è pronta a costituirsi parte civile in un auspicabile procedimento giudiziario, così come avvenuto per altri gravi reati contro le donne che hanno visto il Comune di Terni costituirsi in giudizio. L’Amministrazione Comunale ha già messo a disposizione dell’autorità giudiziaria alcuni riprese del sistema di videosorveglianza che il Comune di Terni ha costituito e implementato per dare il suo apporto ai temi della sicurezza, nella speranza che possano dare un contributo alle indagini. L’impegno dell’Amministrazione Comunale contro la violenza di genere e profondo e concreto, come dimostra la realizzazione della Casa delle donne, del Centro antiviolenza, strutture attive che si muovono con capacità sui temi della prevenzione, dell’educazione civica, della difesa delle vittime di abusi e violenze”.

Interviene anche la Cgil: “Il tema della violenza sulle donne – dice Valentina Porfidi – rimane centrale soprattutto in giornate come questa. L’ennesimo atto di violenza avvenuto ieri nei confronti di una donna ternana di 47 anni, la cui unica colpa è stata quella di uscire dal lavoro e di recarsi presso la sua auto parcheggiata è la testimonianza di quanto sia necessario un comportamento responsabile, inclusivo che metta al bando la violenza di relazioni. Esprimiamo solidarietà e vicinanza a questa donna e nostra concittadina. Vorremmo non sentire anche per questo episodio parole come :” se l’è cercata” oppure “doveva stare piu’ attenta” o ancor peggio” chissà come era vestita?”… Vogliamo rimarcare e affermare con forza che il colpevole non è la donna, ma l’Uomo! Che esso sia Italiano, Comunitario o extra comunitario, bianco o nero”.

“Il linguaggio, le parole o le battute che quasi inconsapevolmente si utilizzano, sia in questi casi, ma anche nel linguaggio comune , sta’ sfuggendo di mano. Le parole vanno misurate perché tagliano piu’ di un coltello, trafiggono piu’ di una freccia. Da tempo la Cgil si batte e si è mobilitata intorno a questo tema, lo scorso 30 Settembre abbiamo manifestato in oltre 100 piazze d’Italia per rivendicare il diritto di scendere per le vie della città liberamente, presentando inoltre l’appello “ Avete tolto il senso alle parole” ( con piu’ di 11 mila firme ) per chiedere agli uomini, alla famiglia,alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell’ordine e al mondo della scuola, “un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura”. Inoltre non ultimo il 24 Novembre a Terni siamo scese e scesi per le vie della città manifestando per la riappropriazione dello spazio pubblico, affermando il diritto di libertà di movimento e di espressione, combattendo qualsiasi forma di violenza”.

“E’ Necessario ricomporre una società basata sul rispetto reciproco e ricreare un concetto di città vivibile, con una adeguata illuminazione e magari pensare ad una differente organizzazione dei parcheggi gratuiti e a pagamento del centro cittadino, superando zone ghetto. Il determinarsi di ambienti sicuri e ben organizzati è indispensabile affinché si possa vivere la città di giorno e di notte, per uomini e donne”.

 

 

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