Celebrato in duomo Perugia San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato

PERUGIA – Con una messa nella cattedrale di Perugia è stata celebrata la ricorrenza di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato. A presiedere il rito il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo del capoluogo umbro e presidente della Cei. Ad accogliere i partecipanti è stato il questore Antonio Sbordone. Presenti, tra gli altri, il prefetto Armando Gradone e il procuratore della Repubblica Raffaele Cantone. In chiesa, nel rispetto delle norme anti contagio Covid, hanno preso posto funzionari e agenti della polizia di Stato provenienti da tutta la provincia.

A celebrare la messa con il cardinale Bassetti è stato il cappellano della Polizia di Stato don Emanuele Bolognino. Presente in chiesa anche una rappresentanza del 209/o corso allievi agenti provenienti dalla Scuola di Polizia di Spoleto e una dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato con il proprio gonfalone. Il questore Sbordone ha sottolineato “l’importanza della fermezza ma al tempo stesso della solidarietà che ogni giorno le donne e gli uomini della Polizia di Stato garantiscono, unitamente al resto delle forze dell’odine, nella lotta contro il male a garanzia del bene pubblico”.

 

La Provincia di Perugia, attraverso la consigliera provinciale Erika Borghesi, ha preso parte questa mattina alla cerimonia religiosa che si è tenuta presso la Cattedrale di San Lorenzo per la festività di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato.

Una ricorrenza a cui l’Ente aderisce, come spiegano in una nota congiunta il presidente Luciano Bacchetta e Borghesi, “in segno di rispetto e ringraziamento verso il Corpo e i suoi uomini che in questa fase di emergenza sanitaria svolgono un compito ancora più utile e prezioso per le comunità territoriali”.

“In questo giorno così ricco di significato e caro alla Polizia di Stato – affermano Bacchetta e Borghesi – la Provincia di Perugia ribadisce la propria vicinanza a tutte le forze dell’Ordine che si prodigano, anche a costo della stessa vita, per contrastare il male e per sostenere le categorie più deboli e svantaggiate della comunità. Un impegno che il dramma del Covid ha reso ancora più gravoso e complesso. Un pensiero particolare in questa ricorrenza va a chi ha sacrificato la propria vita nello svolgimento del servizio e alle loro famiglie, oltre che a quei tanti giovani che si stanno preparando ad indossare la divisa”.