FRANCESCO, PARABOLA DI UN PAPATO?

Già il titolo del libro di Massico Franco, pubblicato di recente da Solferino, “L’enigma Bergoglio la parabola di un papato” solleva un qualche sconcerto. Perché avvalersi dell’immagine della parabola per parlare di un papato che desta interesse in tutto il mondo? Sembra che si voglia pregiudizialmente parlare di un papa, che suscita speranze  nel mondo cattolico e non solo, evocando un vago senso di declino e di sconfitta. Eppure le prime pagine del libro lasciano presagire un diverso approccio alla personalità di Francesco con il dipingere la potenza iconica dell’immagine del papa che prega solo in  piazza S.Pietro il 27 marzo 2020 di fronte al grande crocifisso in una grigia  e piovigginosa cornice nel tentativo ” di riconvertire la fabbrica della fede rispondendo a nuove sollecitazioni, nuovi bisogni in realtà antichi e insopprimibili in tempo di crisi”. Poi però in tutte le successive pagine Franco si diffonde, a volte in modo puntiglioso, con l’ illustrare tutti quelli che, secondo lui, sono i fallimenti e l’incompiute di un papato che invece all’inizio aveva sollecitate tante speranze. Gli scandali, l’ ipotesi di incertezze nel governo della Chiesa, il medesimo gesto di rifiuto dell’ostentazione degli antichi fasti vaticani assumono nella narrazione di Massimo Franco un che di negatività quasi non fossero invece l’implicito risultato del tentativo di rinnovamento della Chiesa portato avanti proprio da Francesco. Sembra quasi che Franco voglia trattare il papa come uno dei tanti  leader politici che da giornalista staffila ed indaga quotidianamente sulle colonne de “Il Corriere della Sera”. Franco è giustamente noto per un’accurata biografia di Giulio Andreotti, ma si converrà tutti che papa Francesco pur essendo anche lui un leader di una grande dimensione geopolitica è qualcosa di diverso perché, essendo al vertice della Chiesa cattolica, deve dare una ben altra dimensione alla sua azione, che è in primo luogo pastorale e morale . E’ vero, e Franco ne dà conto minuziosamente, che nel mondo cattolico ci sono state e ci sono molte resistenze, ma è solo nel contesto di un’ incessante predicazione del Vangelo che esse nascono. Francesco si richiama al Vangelo, a quel Vangelo ” sine glossa” che ha ispirato il Santo di Assisi, e il Vangelo è sempre pietra di contraddizione oltre che di speranza. Lo stesso richiamo del papa all’ universalità del cattolicesimo è la vera cornice in cui va letto anche il ridisegno del collegio dei Cardinali con lo spazio dato ai rappresentanti di tutti i continenti oltre a quello europeo. Non c’è dietro la volontà di un abbandono della cultura europea-occidentale come vuole far credere qualcuno e che Franco sembra quasi assecondare, ma il desiderio di arricchire quella cultura con le altre presenti nel mondo a cui il cattolicesimo deve  rivolgersi se non vuole contraddire proprio la sua universalità. Desta poi stupore che il libro si occupi di tanti fatti, anche irrimediabilmente minuziosi, e non accenni neppure alla grande risonanza che nel mondo  hanno avuto e hanno le encicliche e gli altri documenti pastorali di Papa Francesco. Nel mondo parlano tutti dell’enciclica ” Laudato sì”, ma nel libro di Franco non se ne ha nessun riscontro. E non basta a riscattare questo le parole che chiudono il libro quando si ricorda che la preghiera in Piazza S. Pietro del del 27 marzo 2020 è l'” immagine-simbolo di un pontificato che con disperata tenacia sta tuttora cercando l’antidoto” ai mali del mondo.

Il libraio

Massimo Franco ,” L’enigma Bergoglio la parabola di un pontificato”. Solferino , Milano 2020      Euro :17,oo