GIUSTIZIA E’ FATTA MA CHI FARA’ ARGINE AL GIUSTIZIALISMO ?

di Anchise

L’assoluzione del ex sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e degli altri coinvolti nell’inchiesta cosiddetta Spada fa sorgere più di un interrogativo a chi è attento ad un corretto confronto politico ed a quanti intendono sfuggire al giustizialismo in alcuni casi dilagante. Non sfuggirà a nessuno che il caso che  riguarda la città di Terni e l’ex senatore e sindaco Di Girolamo è uno dei tanti che ha visto sfumare nel nulla inchieste giudiziarie che pure hanno sollevato grande clamore mediatico. Infatti la piena assoluzione a Terni degli indagati non ha riflessi solo nei confronti delle persone sottoposte a giudizio, ma porta con sé inevitabili risvolti politici per una città costretta ad elezioni anticipate ed ad assistere ad un conseguente cambio di gestione politica di quel territorio. Naturalmente non si vuole dire che l’alternanza in democrazia non sia un bene, ma solo constatare che l’assoluzione dopo quattro anni ridà certamente l’onore agli indagati ma non cancella quanto accaduto nel frattempo e non fa tornare tutte le bocce al punto di partenza. Per questo la vicenda di Terni è un’ennesima sollecitazione a che prima o poi si affronti con chiarezza, trasparenza ed equità il problema del rapporto tra politica e magistratura affinché nel riaffermare giustamente l’indipendenza della magistratura dalla politica possa anche essere affermata l’indipendenza della politica dalla magistratura nel senso non di sottratte i politici al dominio della legge come tutti i cittadini ma nel senso che la politica non debba soffrire per le lunghe attese che la giustizia purtroppo sempre comporta. E le questioni sarebbero molte e non riguarda solo la dotazione organica delle cancellerie ma anche l’uso distorto delle intercettazioni ed il flusso inarrestabile di quanto dovrebbe essere coperto dal segreto istruttorio verso coloro che con il megafono mediatico sono abituati ad amplificarlo. Insomma tutti ,politica e magistratura, facciano una profonda riflessione su questa materia. Dopo anni di attesa per chi, ricordiamolo, ha voluto difendersi nel processo e non dal processo è difficile che si rimargino le ferite subite e che anche il processo democratico del confronto politico non ne subisca distorsioni. Per questo anche se  giustizia è fatta ci vorrà sempre qualcuno che si faccia carico di porre argini al dilagare del giustizialismo.