Assisi-Gubbio: pellegrini in cammino. Domani, serata con musica e testimonianze

ASSISI – Sono partiti da Assisi, ricordando il gesto “rivoluzionario” di san Francesco con la sua rinuncia alle ricchezze e all’autorità del padre Pietro di Bernardone. Sono i partecipanti al Sentiero di Francesco che, proprio dal Santuario della Spogliazione, si sono messi in cammino per l’undicesima edizione del pellegrinaggio Assisi-Gubbio. Con il pensiero rivolto anche alle catastrofi ambientali delle ultime settimane e al problema delle migrazioni economiche, climatiche o di guerra.

«È il grido della terra, il grido dei poveri», spiega il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino. «Francesco di Assisi ascoltò questo grido dalla bocca dei lebbrosi. E li abbracciò, spogliandosi di se stesso. Da quel momento tornò in pace il suo cuore e furono gettati i semi di un mondo di pace. È urgente dare ascolto alla sua testimonianza, radicata in Gesù e nel Vangelo. Ad essa dà ascolto papa Francesco, quando ci invita nuovi stili di vita, che restituiscano dignità ai poveri e custodiscano la natura, la nostra “casa comune”. Ce lo ha chiesto anche con l’iniziativa Economy of Francesco, che si terrà il prossimo anno ad Assisi. Obiettivo: dare un’anima all’economia, all’insegna della fraternità. Anche il pellegrinaggio Assisi-Gubbio – conclude Sorrentino – è un passo verso questo grande traguardo».
Da dieci anni, la diocesi assisana e quella eugubina celebrano la Giornata per la custodia del Creato proprio con il cammino che collega le due città umbre. I pellegrini del Sentiero di Francesco arrivano anche quest’anno da molte regioni italiane e – in qualche caso – da paesi stranieri. Prima di lasciare Assisi, entrano nelle basiliche del Sacro Convento francescano, per una preghiera sulla tomba del Poverello. Li accompagnano i sindaci dei Comuni di Assisi, Valfabbrica e Gubbio (Stefania Proietti, Roberta Di Simone e Filippo Stirati), insieme alla presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Donatella Porzi. Lungo il percorso trovano i “frutti della terra”, grazie alle aziende di Campagna Amica di Coldiretti. E poi le meditazioni curate da Antonio Caschetto del Movimento cattolico globale per il clima, che uniscono insieme il Cantico delle Creature di san Francesco e l’enciclica “Laudato Si’” di papa Bergoglio.
Il cammino del primo giorno si conclude nel borgo di Valfabbrica, vestito a festa per il palio “Festa d’Autunno”. Sorella Acqua, che le previsioni meteo avevano preannunciato fin dal primo pomeriggio, arriva invece solo durante la celebrazione conclusiva e dunque non mette in difficoltà i camminatori.
«La distanza che lega due luoghi e che unisce popoli diversi – dice il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, in cammino insieme ai pellegrini – è spesso abitata dai sentieri e dai borghi che nel tempo l’uomo ha adattato a sé. E in queste vie, solennemente immerse nella bellezza della natura, ogni uomo può farsi pellegrino e incontrare l’altro uomo pellegrino come lui. Chi cammina umilmente, seguendo passi antichi, mette in conto l’appuntamento con l’altro, riconosciuto semplicemente come fratello in umanità».
Le parole del sessantesimo successore del vescovo e patrono eugubino sant’Ubaldo conducono dirette al tema del pellegrinaggio di quest’anno e alla serata conclusiva di domani, martedì 3 settembre, a Gubbio. “L’Altro, un Fratello che cammina con me”, uno slogan che si inserisce fra i filoni che hanno caratterizzato il pellegrinaggio in questo primo decennio di esperienza, cioè la riconciliazione con se stessi, con Dio, con i fratelli e con il Creato. Quest’anno, dunque, attenzione puntata sull’altro, il diverso, lo straniero, il migrante, perché possiamo riscoprire il valore di un atteggiamento che supera le paure per ritrovare umanità e disponibilità al dialogo. Per questo, alla serata conclusiva del cammino prenderà parte don Carmelo La Magra, parroco della comunità di Lampedusa, da tempo in prima linea nell’accoglienza dei naufraghi e dei migranti che approdano sull’isola. Domani, nei chiostri del convento francescano di Gubbio, dopo la cena conclusiva dei pellegrini, la serata di testimonianze, interviste e storie sarà arricchita dalle musiche di “Djelem do Mar”, progetto etnico che incontra molteplici culture contaminate da linguaggi musicali provenienti da diverse parti del mondo. Le sonorità mediterranee e di altri luoghi del mondo saranno interpretate dalle voci di Sara Marini e Fabia Salvucci, con l’accompagnamento strumentale di Lorenzo Cannelli. L’ingresso è aperto e libero per tutti, anche per chi non ha partecipato ai tre giorni di pellegrinaggio lungo la Via di Francesco.
«Il cammino – conclude il vescovo Luciano – può essere lungo e faticoso, come anche familiare è leggero, ma sempre diventa occasione di allargamento dello sguardo e ricerca di convivialità. Nella storia degli uomini grandi c’è sempre un cammino, ci sono tante strade e migliaia di passi che hanno tessuto la trama dell’incontro e della fraternità. Francesco d’Assisi e Ubaldo di Gubbio hanno anch’essi camminato molto per saper stare ben saldi dentro la vita. E per questo hanno attirato fratelli e figli».