Elezioni, i campioni di preferenze: l’ex poliziotto Stoppini tra i più votati, Bacchetta e Mulè mezzo flop. Bene Trippetti e Cavallucci, vincitori e vinti

La dura lezione dei seggi presenta ancora una volta i conti. I voti devi conquistarteli, non basta essere conosciuti. Lunedì sera anche in Umbria c’è chi ha stappato uno champagne d’annata e chi ha incassato una sonora bocciatura. Da Città di Castello a Spoleto, passando per Assisi, si registrano tanti promossi e altrettanti bocciati, compresi alcuni vip. C’è anche chi piange la mancata elezione per una manciata di voti. Sul tetto dell’Umbria è salito sicuramente l’ex poliziotto, oggi in pensione, Valter Stoppini con 818 preferenze conquistate nella lista del Pd di Assisi. Stoppini si è confermato re delle preferenze, superando addirittura il record di cinque anni fa, quando ne aveva avute 551. L’ex poliziotto del commissariato di Assisi ha ottenuto più di un terzo dei voti conquistati dal Pd (2.246) e  rappresenta un abbondante 7% di quel 17,25%  preso dai democratici locali. Restando ad Assisi c’è da registrare anche il successo di Veronica Cavallucci, con la lista civica “Assisi Domani”, che ha rastrellato 587 voti personali. Sotto alle aspettative, invece, Jacopo Pastorelli, figlio del capogruppo della Lega in Consiglio regionale dell’Umbria, che si è fermato a quota 223. Un risultato deludente per Pastorelli junior dopo la valanga di voti (5.951) presi dal papà appena due anni fa, di cui moltissimi proprio ad Assisi. Se la cava meglio Stefano Apostolico di Fdi che ha incassato 295 preferenze e guida la classifica del partito della Meloni.  Sempre ad Assisi, nonostante il tempo che passa, regge bene Massimo Paggi, ex medico dell’ospedale e socialista per sempre. A capo di una lista civica con la Proietti si prende un buon numero di voti personali: 192. Nella città di San Francesco esultano anche Cavanna Scilla (Assisi Domani 289 preferenze), Alfredo Bolletta (264 preferenze), Lupattelli Paolo (Pd 288 preferenze), Corazzi Francesca (Pd 272 preferenze), Casciarri Donatella (Pd 263 preferenze), Mignani Francesco (Lega 216 preferenze). A Città di Castello mezza doccia fredda per Luciano Bacchetta che non va oltre le 452 preferenze: non sono poche ma sicuramente al di sotto delle aspettative. Nella lista del Psi, quella di Bacchetta, fa molto bene Riccardo Carletti: 388 cittadini hanno scritto il suo nome nella scheda. Un’altra doccia fredda la si registra nella Lega dove il consigliere regionale Valerio Mancini non va oltre i 168 voti personali: risulta comunque il più votato tra i leghisti tifernati ed è uno dei pochi big del partito che è sceso in campo. Dopo di lui c’è Giorgio Baglioni con 163 preferenze e Manuela Puletti che si ferma a 108, da quest’ultima ci si aspettava molto di più anche in vista di un possibile futuro ingresso in Consiglio regionale dell’Umbria ( è la prima dei non eletti), anche se correva in un Comune diverso da quello di residenza. Nel Pd bene Maria Grazia Giorgi (274), Gionata Gattini (270), Letizia Guerri (224) e Massimo Minciotti (191). Per Fratelli d’Italia bene Elda Rossi (255) e Riccardo Leveque (254) mentre per Forza Italia il più votato risulta l’intramontabile Cesare Sassolini con 135 preferenze, subito dietro c’è Caterina Domenichini che si ferma a 85 voti personali. Da Città di Castello a Spoleto dove ha stappato lo champagne Marco Trippetti, anestesista dell’ospedale, Pd, che ha ottenuto 536 voti personali. Altro campione delle preferenze è Enzo Alleori (341), candidato con Civici X, storico esponente dei socialisti spoletini che, malgrado il passare degli anni , non da segni di declino. Politicamente immortale.  Nel centrodestra promosso a pieni voti Gianmarco Profili (309) di Alleanza Civica, lista a sostegno di Sergio Grifoni. Bene anche Alessandro Cretoni (236) di Fdi, Beatrice Montioni, ex vicesindaco di Fi, con 192 preferenze, Maria Margerita Lezi (197) con la lista civica “Rinascere”,  Samuele Bonanni (195) M5Stelle,  Marta De Angelis di Spoleto 2030 con 283 voti personali. Chi confidava in un risultato diverso e migliore è sicuramente il sottosegretario al Ministero della Difesa Giorgio Mulè , di Forza Italia,  che non è andato oltre i 187 voti, dieci in più di Filippo Ugolini (177)  e cinque in meno di Beatrice Montioni. Per tutti comunque ci sarà un’altra chance fra cinque anni.