Papa Francesco incontra i poveri ad Assisi: “Troppe ingiustizie e ipocrisie”. Le testimonianze degli ultimi nella Basilica

Papa Francesco è tornato ad Assisi per incontrare 500 poveri provenienti da ogni parte d’Europa nella Giornata mondiale loro dedicata. Per il Pontefice è stata la quinta volta nella città del Poverello. Prima di recarsi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli dove lo attendevano fedeli e autorità, si è recato in visita alle Clarisse del monastero di Santa Chiara. Il Papa ha chiesto che “ai poveri sia restituita la parola perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate”. Insomma, è tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono. “E’ tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro”, così il Pontefice nel discorso nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. ” Spesso la speranza dei poveri è vista con fastidio e sopportata – ha detto Papa Francesco – a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri ! Un insulto in più. Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, un esame di coscienza sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli”. La parola d’ordine nelle riflessioni del Pontefice è “accoglienza”, l’espressione più evangelica che ” siamo chiamati a fare nostra”.  Papa Francesco ha sottolineato che “accogliere significa aprire la porta, la porta della casa e la porta del cuore, e permettere a chi bussa di entrare. E che possa sentirsi a suo agio, non in soggezione, no. A suo agio, libero. Dove c’è un vero senso di fraternità, lì si vive anche l’esperienza sincera dell’accoglienza. Dove invece c’è la paura dell’altro, il disprezzo della sua vita, allora nasce il rifiuto. O peggio, l’indifferenza, quel guardare da un’altra parte”. Per il Pontefice ” l’accoglienza genera senso di comunità; il rifiuto al contrario chiude nel proprio egoismo. Madre Teresa, che aveva fatto della sua vita un servizio all’accoglienza, amava dire: ” Qual è l’accoglienza migliore? Il sorriso”. Condividere un sorriso con chi è nel bisogno ” fa bene a tutt’e due, a me e all’altro. Il sorriso come espressione di simpatia, di tenerezza”. Poi ha aggiunto: ” Mai venga a mancare la libertà e il pane”. E’ tempo che si torni a scandalizzarsi, ha detto Papa Francesco nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, ” davanti alla realtà di bambini affamati, ridotti in schiavitù, sballottati dalle acque in preda al naufragio, vittime innocenti di ogni sorta di violenza. E’ tempo che cessino le violenze sulle donne e queste siano rispettate e non trattate come merce di scambio” E’ che tempo che si spezzi il cerchio dell’indifferenza per ritornare a scoprire la bellezza dell’incontro e del dialogo. E’ tempo dell’incontro: se non torniamo ad incontrarci andremo incontro ad una fine molto triste”. Così Papa Francesco , in un passaggio del suo intervento. Il Papa, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, ha ascoltato alcune testimonianze di povertà o di volontariato accanto agli ultimi. Ad aprire gli interventi è stata una giovane coppia di Parigi che, con la loro bambina di 4 mesi, ha raccontato al Papa la sua esperienza di volontariato nelle “banlieue”, accanto ai più poveri. Poi un ex detenuto di Toledo, in Spagna, che dopo un passato di violenze ha trovato l’aiuto di un sacerdote ed è uscito dalla spirale in cui era caduto.  Piange davanti Papa che lo saluto alla fine con un sorriso. Poi Sebastian dalla Polonia che racconta il suo passato di droga e del successivo riscatto grazie all’incontro con i volontari. Dopo l’incontro Papa Francesco ha lasciato la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Lo ha fatto ha bordo di una Fiat 500 con la quale ha raggiunto le monache Clarisse di Spello. Appena arrivato nella piazza della Basilica di Santa Maria degli Angeli, dopo aver fatto visita prima alle Clarisse del monastero di Santa Chiara, il Pontefice ha percorso a piedi la piazza antistante la grande chiesa, soffermandosi con alcuni fedeli in attesa ma anche davanti ad un cartello con scritto ” Ben tornato”. Diversi anche i giovani lungo le transenne, Papa Francesco ha donato ad alcuni dei rosari. E’ stato il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino ad accogliere Papa Francesco  davanti alla Basilica, con lui sul sagrato anche il Prefetto di Perugia Armando Gradone e la sindaca Stefania Proietti. Diverse grida di “evviva il Papa”, si sono levate dai fedeli davanti alla Basilica. Prima ancora di entrare all’interno della Basilica, alcuni poveri hanno consegnato simbolicamente al Papa il mantello e il bastone del pellegrino. Il saluto è stato letto da un giovane immigrato eritreo.