Gubbio, attesa per la proiezione del video “Prodigio in slow motion” sulla Festa dei Ceri

GUBBIO – A partire dall’1 febbraio, presso il Servizio Turistico Associato | I. A. T. in Via Repubblica, 15, tel. 075 922 0693, email info@iat.gubbio.pg.it, è possibile ritirare lo speciale coupon per accedere per una delle tre proiezioni gratuite del video sulla ‘Festa dei Ceri’ dal titolo ‘PRODIGIO IN SLOW MOTION’, previste per mercoledì 6 febbraio al Cinema Astra, alle ore 20,30, alle 21,15 e alle 22. Il Comune di Gubbio, insieme ad altri enti pubblici e soggetti privati, ha voluto organizzare questa proiezione speciale rivolta alla cittadinanza, dell’intero filmato della durata di circa 20 minuti, dopo l’anteprima di alcune sequenze proiettate con grande partecipazione a Roma il 13 gennaio scorso. La produzione del filmato è a cura dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in collaborazione con la ‘Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane’, patrimonio immateriale dell’Umanità dal 2005, e rappresenta un’ulteriore passo avanti nel percorso per far rientrare Gubbio e la ‘Festa dei Ceri’ nella Rete Unesco, come a buon diritto merita anche perché ha sempre continuato a far parte dell’associazione delle ‘Macchine a Spalla’, insieme a Viterbo, Nola, Palmi e Sassari. C’è molta attesa per la visione di quest’opera ‘sperimentale’, girata dal regista Francesco De Melis, che spiega: « A differenza della fulminea velocità che contraddistingue il 15 maggio, il filmato, girato lo scorso anno sotto una pioggia battente con tecniche e strumenti innovativi, privilegia la lentezza per “vedere” a fondo nel convulso e imponente movimento di popolo, e il ‘ralenti’ penetra i meccanismi dell’azione, fino a trovare la primaria tessitura antropologica. Lo sforzo sovraumano, i gesti collettivi, la micro-mimica individuale, messi in evidenza da una camera RED in grado di filmare piani sequenza a 180 fotogrammi al secondo, conducono dentro un mondo parallelo a quello dell’azione in tempo reale, un mondo sospeso e ieratico, invisibile a occhio nudo, che ci rivela l’altra dimensione di questo complesso rito collettivo. Il flusso delle immagini, ad altissima risoluzione, “danza” sul contrappunto di elementi sonori della festa: una musica che deriva dal missaggio dell’ampio ventaglio timbrico dei suoni rituali ».

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