Parte dall’Università per Stranieri di Perugia il viaggio sulla letteratura italiana del treno
Perugia – L’invenzione del treno ha portato con sé quella della velocità, e la sua seduzione, nell’epopea del vapore, ha fatto breccia in non poca della narrativa italiana otto e novecentesca. Pirandello, Verga, Montale, Svevo, i futuristi e molti altri scrittori ed intellettuali ci hanno lasciato preziose attestazioni della straordinaria modernità inaugurata dal treno, che a pochi decenni dalla sua invenzione ha iniziato a trasportare merci e persone in tutta Europa, con frequenza e ritmi che l’uomo comune stentava a concepire.
E per meglio dare a comprendere come il treno, le sue stazioni e il suo immaginario siano entrati nelle pagine dei nostri narratori e poeti, e dunque nell’orizzonte almeno immaginato dei loro lettori, Giovanni Capecchi e Maurizio Pistelli hanno raccolto in un corposo volume i contributi del Convegno <<I treni Letterari>>, svoltosi all’Università per Stranieri nel Novembre 2019 (Treni letterari. Binari, ferrovie e stazioni fra ‘800 e ‘900, Torino: Lindao, pagg. 464).
Il libro illumina su numerosi aspetti del rapporto treno – letteratura, specie su alcuni scrittori del Novecento, di cui tale lettura critica mancava. Così di Elsa Morante, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Carlo Cassola ed altri vengono analizzate le pagine “ferroviarie” e il loro senso letterario e culturale.