Perugia, la Bartocciata del 2022 la vince Giovanni Alunni

Venerdì 4 febbraio, al Circolo di Ponte d’Oddi, si è svolta la tradizionale sfida tra i poeti perugini a colpi di sferzanti bartocciate, per la proclamazione della “Bartocciata dell’anno” 2022. Alla Gara hanno partecipato otto poeti: Giampiero Contena, Roberto Corbucci, Italo Landrini, Simona Gallizioli, Nuvoletta Giugliarelli, Stefano Vicarelli, Giovanni Alunni, Anna Martellotti.

Nei loro versi hanno affrontato un po’ tutte le questioni roventi a vari livelli: dalla critica feroce alla politica e ai politici alle buche delle strade, dai fasci al Mercato coperto all’eurocioccolato di Guarducci e alla desertificazione del centro storico.

Al termine della lettura, il pubblico presente ha votato per esprimere le proprie preferenze: ne è risultato innanzitutto che tutte le bartocciate hanno ricevuto voti, e quindi sono state gradite. Tra le più votate, è risultata terza la bartoccciata “Righino ‘nt’la buca”, di Roberto Corbucci; al secondo posto si è piazzato Stefano Vicarelli con “2001 Odissea del Bartoccio”.

Più votata di tutte è stata “Il Bartoccio urbanista… da pedone a Perugia”, di Giovanni Alunni, che diventa perciò la Bartocciata dell’anno 2022.

A tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione. La premiazione avverrà il 27 febbraio 2022, alla Sala dei Notari, prima dello spettacolo di burattini.

Al termine della Gara, il Circolo di Ponte d’Oddi ha offerto un gustoso “bocone” a tutti i presenti, dopodiché Graziano Vinti ha intrattenuto il pubblico con lo spettacolo di Mò ve l’arconto, un fuoco d’artificio di storie, canzoni e poesie.

Di seguito riportiamo la bartocciata vincitrice della Gara:

Il Bartoccio… urbanista

Da pedone a Perugia

 

Cittadini de Perugia, a vedevve ‘l cor m’abrugia,

perché sete fortunati e vivete da beati.

Anche st’anno lascio ‘l Pièno per ‘nì su a vedè.. ‘l sereno,

che la nebbia ch’emo ‘n giue è mbompò: nn’è posso piue!

Vengo nsuencol biroccio, n mezzo giusto pe’lBARTOCCIO,

visto che ‘n città me porto, l’ecologico trasporto.

Si, ‘l BARTOCCIO contadino quillo che nn’è malandrino,

quillo che adocchi’e spara pù la dose la rincara!

‘N guarda ‘n faccia tanissuno, ne bastona qualchiduno;

nco la rima sua tagliente lu’ dileggi’anche ‘l potente!

V’ho lassato l’anno scorzo con qualcosa de rimorzo:

piene d’erba evon le strede, ‘n pisciatoro che ‘n se vede.

E voaltre ch’ète fatto? Chi c’ha colpa pel misfatto?

‘Ete chiesto spiegazione tal politico birbone?

No? M’alzatela ‘sta voce si la cosa pù ve coce!!

Ch’aspettan’ de fa’ ‘l lamento quanno ‘l popol’è scontento?

M’honparleto de le strede c’hon le buche da nun crede,

‘ndua lo ‘sfalt’èruvinato e ‘l tombin’è ‘n po cavato,

ndua ‘gni tanto fonn’ na traccia c’armantlì, piacci’onun piaccia,

che si ‘n fè ‘n po’ d’attenzione rischi de fà ‘n cerquatone!

C’enn’i vicoli del Centro ncol deserto che c’hondrento:

nun se sente più ‘n rimore né, pel l’aria, ‘n bon ofrore,

più nun s’upre ‘na finestra per strillà: pronta.. minestra!!

Ma che ènno ‘sti pastrocchi, voj’ vedèlli ‘n chi mi’ occhi:

donca scendo e vò a piede, visto mai che m’ho d’arcrede?

So’ ‘boccato tlì a la Pesa e già brutt’è la sorpresa:

honno chiuso, o nunn’èn tanti, perugini commercianti!

So salito pe la Viola, c’è qualcosa che consola,

ma si pieghe pe’ la Valle, ‘n trovi certo le farfalle:

c’honn’i muri quil grigiore che fa tanto male al core.

A vedèpiazzett’e scale dua ‘n c’è chi zomp’o sale,

né quilpò de confusione, me ce pija ‘n gran magone.

Vò su ‘n centro per vi’Alessi ma ‘sti posti nnen’ i stessi:

nun c’èn’ più freghin a curre né ‘n po d’omìni a discurre.

Le finestre en tutte chiuse, e nn’entra più n’ fil de luce

ntonqule case ‘mpolverate ‘n tempo fa molt’abitate.

Ho penzetonton momento, ntrò che givo verso ‘l Centro:

“Ma ndu’ è la tanta gente ch’a Perugia se fa avante,

quannoveng’a Carnevale e me viene a salutare?

Su BARTOCCIO fa qualcosa, ‘na protesta rumorosa

da svejà ogni coscienza pu al Sinn’cochied’udienza.

E quan che lù te riceve, tu ‘n gì su soltant’a beve,

è da esse mbompò tristo perch’è brutto quil ch’è visto.

J’è da dì a brutto muso, anche si nunn’ è aduso:

– Ma ‘sti nostri Urbanisti, quisti fatti, ‘n l’hon previsti?

Ma ‘n senn’acorti che ‘n città tanta gente più nun ce sta,

che i Borghi en mezzi vòti, nun c’en’ più manco i nipoti?

E i politici che fònno: stonn’aguardà o c’hon sonno?

Poretta sé’ Perugia mia, se nissuno se la pia,

se il destino che t’aspetta viene avanti senza fretta.

Il BARTOCCIO adè va via, c’ha il biroccio giù pla via

che l’aspetta p’arportallo giù dal Pièno senza fallo.

 

ANNULLATO IL CORTEO PER L’INGRESSO TRIONFALE DEL BARTOCCIO/ CONFERMATI GLI ALTRI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA

Era previsto per sabato 12 febbraio l’ingresso trionfale del Bartoccio in città, secondo un “rituale” tradizionale ripristinato negli ultimi anni.Tuttavia l’andamento della pandemia non permette, da parte delle autorità di pubblica sicurezza, l’autorizzazione allo svolgimento di una manifestazione che sicuramente avrebbe attratto molta folla e quindi creato assembramenti difficilmente controllabili.

Negli anni in cui l’evento si è svolto nel centro storico, infatti, tante persone hanno partecipato, anche da altre città e da fuori regione, per assieparsi ai lati del corteo ed applaudire il Bartoccio.

“C’è rammarico – spiegano gli organizzatori – per l’annullamento dell’evento: era infatti prevista la presenza di numerosi gruppi musicali e folcloristici; il Bartoccio e la Rosa sarebbero arrivati su un carro tirato da bovini, recitando taglienti e perfide bartocciate all’indirizzo dei potenti. Davanti al carro, ad annunciare l’arrivo del Bartoccio, le squillanti note  della Banda di Spina preceduta dalle sue ”Bartoccine”, le graziose e agili majorettes; e dietro al carro i figuranti contadini di Civitella d’Arna, il Gruppo folcloristico Agilla e Trasimeno, la Bandaccia di Colombella,  i percussionisti di Anarchia ritmica, l’uomo-orchestra Federico Berti da Bologna, la scuola di balli di gruppo Polvere di Stelle, gli Amici della Bicicletta (Fiab) Perugia, i volontari di Auser Perugia, e altri che si andavano aggiungendo; e poi bambini delle scuole, adulti con animo di bambini, che non si sarebbero limitati a guardare ma avrebbero potuto partecipare mascherandosi, cantando, suonando o ballando. Ricordiamo che al corteo non erano ammessi mezzi a motore, creando così un unicum nel panorama dei carnevali italiani.Ma tutto questo lo potremo fare quando finalmente ci lasceremo alle spalle questa brutta storia della pandemia: il nostro è solo un arrivederci”.

Sono invece confermati gli altri appuntamenti del ricco programma delle “Giornate del Bartoccio”, che si svolgeranno in ambienti controllati secondo le norme vigenti.

Ecco il programma:

giovedì 10 febbraio, alle ore 17,00, alla pasticceria B&B in via A. Vecchi 52, la presentazione delle bartocciate dolci;

venerdì 11 febbraio, alle ore 17,30, a PopUp in piazza Birago, la presentazione del volume di Luigi M. Reale, Bartoccio e bartocciate, Ali&no editrice.

E cresce intanto l’attesa per la Festa della canzone perugina, che si terrà domenica 20 febbraio alla Sala dei Notari.