Perugia, laboratorio di saltarello alle Giornate del Bartoccio

PERUGIA – Il carnevale è tempo di balli popolari. Perciò, per chi vuole esercitarsi nei primi rudimenti di questi balli, si terrà Venerdì 9 febbraio dalle ore 16,00 a Umbrò, in via S. Ercolano 3, un Laboratorio di trescone e saltarello e altri balli popolari umbri, con Maurizio Giliotti.

Chiunque può partecipare, per riscoprire il piacere di questi antichi balli, allegri e grotteschi, veri riti di corteggiamento pieni di ritmo. Infatti il Bartoccio propone di allenarsi a ballare gli antichi balli tipici della nostra regione, che forse non sono ancora molto conosciuti ma non hanno nulla da invidiare a quelli più noti, come le tarantelle o la pizzica, con i quali anzi sono “imparentati“.

Un tempo, nelle campagne perugine, il ballo popolare per eccellenza era il trescone perugino, che nelle veglie popolari creava una atmosfera di comicità e di allusioni. In altre parti dell’Umbria, invece, il ballo popolare più diffuso era il saltarello. Altri balli molto popolari erano la frullana, lo scottìs, la manfrina, la quadriglia, e poi il ballindodici, il ballo della sala, il tacchipunta, il sor cesare

Insomma, c’era una grande varietà di ritmi e di movimenti, e ogni paese e cittadina aveva le sue specialità, un po’ come avveniva per la cucina. Protagonista delle serate era l’organetto (poi venne la fisarmonica); e nelle rustiche sale da ballo finalmente si potevano incontrare e conoscere ragazzi e ragazze, e i ballerini più bravi potevano sfoggiare la loro abilità. Era una festa: e una festa può continuare ad essere anche oggi. Cominciando da questo pomeriggio dedicato ai balli popolari umbri.

Il carnevale è tempo di balli popolari. Perciò, per chi vuole esercitarsi nei primi rudimenti di questi balli, si terrà Venerdì 9 febbraio dalle ore 16,00 a Umbrò, in via S. Ercolano 3, un Laboratorio di trescone e saltarello e altri balli popolari umbri, con Maurizio Giliotti.

Chiunque può partecipare, per riscoprire il piacere di questi antichi balli, allegri e grotteschi, veri riti di corteggiamento pieni di ritmo. Infatti il Bartoccio propone di allenarsi a ballare gli antichi balli tipici della nostra regione, che forse non sono ancora molto conosciuti ma non hanno nulla da invidiare a quelli più noti, come le tarantelle o la pizzica, con i quali anzi sono “imparentati“.

Un tempo, nelle campagne perugine, il ballo popolare per eccellenza era il trescone perugino, che nelle veglie popolari creava una atmosfera di comicità e di allusioni. In altre parti dell’Umbria, invece, il ballo popolare più diffuso era il saltarello. Altri balli molto popolari erano la frullana, lo scottìs, la manfrina, la quadriglia, e poi il ballindodici, il ballo della sala, il tacchipunta, il sor cesare

Insomma, c’era una grande varietà di ritmi e di movimenti, e ogni paese e cittadina aveva le sue specialità, un po’ come avveniva per la cucina. Protagonista delle serate era l’organetto (poi venne la fisarmonica); e nelle rustiche sale da ballo finalmente si potevano incontrare e conoscere ragazzi e ragazze, e i ballerini più bravi potevano sfoggiare la loro abilità. Era una festa: e una festa può continuare ad essere anche oggi. Cominciando da questo pomeriggio dedicato ai balli popolari umbri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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