“Umbria Factory Off” per l’International Jazz Day presenta gli Arch in concerto

Entra nel vivo “UFO 23 – Umbria Factory Off”, intensificando il cartellone multiforme ed estremamente versatile di spettacoli e concerti che interpretano con varie formule i linguaggi artistici contemporanei. Lo fa subito a fine aprile con un suggestivo concerto in occasione dell’International Jazz Day: il trio Arch presenta così il recente album di debutto domenica 30 aprile alle ore 18 (concerto e degustazione, 15 euro) alla Cantina Cesarini Sartori di Gualdo Cattaneo.

Luca Sguera e Giovanni Iacovella, pianista e batterista della band She’s Analog, tra gli improvvisatori più coraggiosi della nuova scena italiana, e Joe Rehmer, bassista, contrabbassista degli Hobby Horse e del sestetto Ghost Horse, sono i titolari del progetto collettivo ARCH, concepito come una sorta di laboratorio permanente che arriva al traguardo del primo disco dopo un meticoloso lavoro di messa a fuoco delle intenzioni, delle finalità, delle pratiche esecutive e di ricerca. L’idea alla base dell’interazione musicale è quella dell’arco: una struttura, una curva che unisce due punti più o meno distanti e che allo stesso tempo sorregge il peso di tutto ciò che si trova al di sopra ma anche di tutto ciò che si muove tra quei due punti. Da una parte l’improvvisazione, dall’altra la composizione: in un irrisolvibile dualismo che diventa terreno di scontro e di confronto, di sintesi e di sperimentazione, valorizzando le individualità dei singoli musicisti attraverso un dialogo fitto e costante, tra tessiture sonore particolarmente dense e momenti di respiro più eterei, vicini al silenzio. Il jazz declinato al presente che parla già la lingua del futuro.

Arrivando alle ore 17 sarà possibile per tutti gli interessati visitare la Cantina Cesarini Sartori che ospita il concerto. Cantina che esce dagli schemi per produrre vini diversi: morbidi, profumati come i vini della tradizione, accoglienti come il popolo umbro e le sue colline.

“Umbria Factory Off” – sezione “off” del progetto Umbria Factory – continua così a proporre (iniziati a febbraio andranno avanti fino a luglio) appuntamenti di teatro, musica, circo, performing arts con artisti italiani e stranieri in location eccezionali di diversi territori della regione (tra cui Foligno, Cannara, Spoleto, Gualdo Cattaneo, Perugia, Montefalco) e su piattaforme online. Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione con partner ed enti culturali e artistici locali, nazionali e internazionali, per rafforzare alleanze e sinergie importanti per la promozione dell’arte e lo sviluppo del territorio.

Dopo l’evento del 30 aprile si proseguirà anche a maggio con alcuni appuntamenti, tra musica e teatro, tra Foligno e Montefalco.

Giovedì 4 maggio a Foligno (ore 21, Auditorium San Domenico, 7 euro) è attesa l’esibizione di Giovanni Di Domenico, come esito di una residenza all’interno del progetto CURA Centro Umbro Residenze Artistiche.

Il pianista romano classe 1977, residente a Bruxelles, specializzatosi in “pianoforte jazz” ha ulteriormente sviluppato una tecnica enciclopedica; ritmo, armonia e tono sono informati da tradizioni non occidentali, ma ugualmente sensibili ai “Préludes” di Debussy, alle “Sequenze” di Luciano Berio, all'”ambi-ideazione” che si sente nelle registrazioni Soul Note di Borah Bergman, alla densità polissemica di Cecil Taylor, alla trasparenza livida di Paul Bley e, naturalmente, alle manifestazioni più radicali provenienti dal mondo sotterraneo della musica pop, immancabilmente legate da una prassi originale. Una distinzione – si potrebbe dire generazionale – che condivide con molti dei musicisti con cui si è incrociato di recente, tra i quali potremmo elencare Akira Sakata, Chris Corsano, Arve Henriksen, Jim O’Rourke, Alexandra Grimal, Tetuzi Akiyama, João Lobo o Toshimaru Nakamura. Di Domenico ha fondato la propria etichetta, Silent Water, sede di una produzione eclettica e talvolta inclassificabile.

Sabato 6 maggio ancora a Foligno (ore 21.15, Spazio ZUT!, ingresso 5 euro) arriva uno spettacolo finalista INBOX 2021: “La difficilissima storia di Ciccio Speranza” (Les Moustaches).

Ciccio Speranza è un ragazzo molto grasso. Ma leggero, con un’anima delicata. Ciccio Speranza vive in una catapecchia di provincia. Da cui sogna di evadere. Ciccio Speranza sogna moltissimo. E ha un sogno troppo grande perché possa rimanere chiuso in un cassetto. Ciccio Speranza sogna di danzare. Una commedia nerissima. Simpaticamente reazionaria nei confronti di una società che tarpa le ali e anestetizza i sogni. Uno spettacolo vitale, colmo dell’anima dei suoi personaggi. Ciccio e la sua famiglia restano negli occhi e nella memoria. Forse, anche nel cuore.

A metterlo in scena Les Moustaches, compagnia teatrale under 30 di Bergamo. Dopo i primi successi di pubblico, la compagnia ottiene presto anche il plauso della critica e degli addetti ai lavori. Partecipano e vincono ai festival, italiani e internazionali. Ricchi di individualità forti, nel 2019 i Les Moustaches decidono di ampliare il proprio campo operativo. Oltre a continuare a produrre spettacoli per il palcoscenico, si dedicano alla realizzazione di soggetti e sceneggiature per film e serie tv.

Domenica 14 maggio a Montefalco (ore 18.30, Museo di San Francesco, 10 euro) il concerto di Dan Kinzelman Unfall. Con il biglietto del concerto sarà possibile visitare gratuitamente il museo dalle ore 10.30 alle ore 18.

Unico progetto da leader del sassofonista statunitense Dan Kinzelman, ‘Unfall’ lo vede affiancato da tre degli improvvisatori più originali in Italia: Mirco Rubegni alla tromba e al corno, Manuele Morbidini al sax contralto e Rossano Emili al sax baritono e clarinetto basso. In un processo ecologico di recupero e riutilizzo di linguaggi musicali passati di moda, la musica di ‘Unfall’ mescola in maniera irriverente free jazz, dixieland, musica da banda e minimalismo orchestrale. Il dialogo fra linguaggi e l’intertestualità diventano elemento fondante in un processo che si ispira ai cut-ups di William Burroughs, o la frenesia di stimoli audiovisivi tipica della cultura contemporanea. Le strutture musicali sono definite soltanto in parte, e in molti casi, la difficoltà tecnica della materia musicale rende impossibile un’esecuzione ‘corretta’, ma è proprio questo spazio di confine fra il possibile e l’impossibile che viene indagato: ‘Unfall’ cerca un equilibrio fra disciplina e gioco, controllo e caos. In mezzo a questo caos, i quattro musicisti cercano un loro flusso, costruendo spazi e strutture per la riflessione, la meditazione e la guarigione.

Nei successivi mesi per Ufo 23 sono attesi, tra gli altri, il duo Francesco Bearzatti con Federico Casagrande, mentre per il teatro “Sibylla Tales” (Zaches Teatro) e “Strudel” (Buling Circus).

“Umbria Factory Off” (“L’intervento è stato realizzato con il sostegno dei Fondi POR FESR Umbria 2014-2020 – Az. 3.2.1 e Piano sviluppo e coesione FSC (D.L.n.34/2019) – Avviso pubblico per partecipazione Progetto Spettacoli dal Vivo – Anno 2022”) è un programma multidisciplinare che ha l’obiettivo di tenere viva l’attenzione su quanto di interessante offre il panorama teatrale, performativo e musicale italiano e straniero, oltre ad accompagnarci alla terza edizione di “Umbria Factory Festival” dedicato ai processi di creazione contemporanea e curato da ZUT! che vede ogni volta la presenza di ospiti nazionali e internazionali. Previsto in autunno (le precedenti edizioni del progetto artistico multidisciplinare hanno animato le città di Foligno e Spoleto, e non solo, con intensi weekend nei mesi di settembre, ottobre, novembre), ha l’obiettivo di far riscoprire il piacere di incontrarsi fianco al fianco in sala e in alcuni dei luoghi storici e non convenzionali per assaporare la magia delle arti performative a trecento sessanta gradi.