“Wall for art”, Totem mette a disposizione degli artisti le pareti della sua sede

Perugia –  C’è ancora tanto spazio per fare e comunicare l’arte. Anche ora che  il Covid ha chiuso gallerie e musei, cancellando tante opportunità e rendendo fruibili le esperienze artistiche in modo virtuale da remoto. Ne è convinta l’azienda perugina Totem che a dicembre  ha lanciato l’iniziativa “Wall for art”, offrendo ad alcuni artisti le pareti della propria sede a Sant’Andrea delle Fratte come spazio espositivo non convenzionale. Il primo artista che ha aderito all’iniziativa è stato l’assisano Stefano Frascarelli e la sua esperienza artistica dal titolo “Mutazione”, realizzata su una tela di 10 metri quadrati, resterà visibile dal 1° gennaio al 30 marzo prossimo, quando lascerà il posto all’opera di un nuovo talento.

 

“Da vent’anni ogni forma d’arte – scrive l’azienda perugina, che cura la creatività per i grandi brand e gli eventi espositivi di tutto il mondo – ci ha accompagnato ogni giorno in ogni progetto.  E’ giunto il momento di renderle qualcosa in cambio. Il Covid-19 ha modificato le nostre vite e il nostro lavoro. Gallerie ed eventi sono stati duramente colpiti, molte opportunità sono state cancellate o rese fruibili solo online. È in questo momento che scegliamo di offrire alla nostra comunità un’esperienza di realtà.  La nostra azienda mette a disposizione la sua più grande vetrina reale, le pareti esterne della sua sede fisica come occasione di visibilità per giovani artisti che vogliano lasciare il segno con la propria visione. La sfida che vogliamo affrontare è quella di creare un impatto fisico, una connessione reale fra quanti amano e conoscono l’arte e semplici curiosi, passeggeri nell’incessante mutevolezza della realtà che ci circonda. TOTEM per l’arte, per colorare e risignificare l’attesa di tornare a vivere tutti i musei e tutte le mostre che ci aspettano”.

 

Stefano Frascarelli è nato il 1981 ad Assisi dove vive e lavora. Autodidatta, si dedica principalmente alla pittura prediligendo la tecnica degli smalti abbinati alle superfici in plexiglass, sedotto dall’espressionismo astratto e dalle realtà che intorno ad esso si sono sviluppate soprattutto nel contesto americano. La sua pittura trae la prima ispirazione dagli elementi naturali rappresentati dal colore puro che prescinde dal carattere di riconoscibilità e ambisce al valore dell’autodefinizione.  La passione per la pittura è esplosa nel 2005 quando, collaborando durante un tirocinio universitario con l’assessorato alla cultura del Comune di Assisi, ha partecipato all’organizzazione dell’antologica dedicata a William Congdon conoscendo la  sua opera da vicino. Del suo lavoro hanno scritto Marco Amore, Andrea Baffoni, Laura Bartoli, Giovanna Brenci, Domenico Iaracà, Armando Minopoli, Carlotta Monteverde, Giuseppe Rago, Enrico Sciamanna, Roberta Tedeschi, Francesca Valente.