Young Jazz Festival, venerdì 5 ottobre è il giorno di Roberto Gatto 4et

FOLIGNO – Young Jazz Festival, in programma a Foligno fino al 7 ottobre, anche quest’anno mette al centro giovani interpreti talentuosi e “visionari” del jazz italiano e contemporaneo ma non dimentica chi mantiene una freschezza musicale anche dopo anni di esperienza come il batterista Roberto Gatto, ospite atteso del festival con il quartetto. Sarà lui infatti il protagonista della seconda giornata di festival (venerdì 5 ottobre) che conferma il suo “brand” di musica delle “nuove generazioni” e di “nuova generazione”.

Le ‘Visioni’ di Young Jazz, tema della 14/a edizione, proseguono quindi venerdì 5 ottobre nello spazio Zut (ore 21.30, ingresso 10 euro) con il Roberto Gatto 4et (Alessandro Presti – tromba, Domenico Sanna – piano, Matteo Bortone – contrabbasso, Roberto Gatto – batteria). Gatto è uno dei pochi musicisti italiani che non ha bisogno di molte presentazioni: “batterista” di jazz per antonomasia. Con questo nuovo progetto, straordinariamente maturo ed espressivo, ritorna alla dimensione prettamente acustica grazie all’ ausilio di tre compagni di palco che rappresentano al meglio  il panorama jazzistico italiano: Sanna, Bortone e Presti. Un percorso variegato attraverso le cadenze di varie culture, ritmi e atmosfere, con un repertorio composto da brani originali e non. Grande lirismo ed impatto melodico che si aggiunge ad uno swing travolgente e ad un linguaggio improvvisativo e modernissimo. Il gruppo ha vinto il referendum della rivista Jazzit come miglior formazione del 2016. Ennesimo eccellente manifesto del jazz italiano più vivo che mai.

Venerdì 5 sarà anche il giorno del terzo appuntamento targato ‘Jazz Community’, la sezione dedicata alla contaminazione tra musica jazz e tematiche sociali che nel tempo è cresciuta costantemente fino ad occupare uno spazio importante all’interno dello Young Jazz Festival. Un festival con particolare attenzione ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione grazie al “concerto accessibile”, in programma all’Auditorium Santa Caterina (ore 18.30, ingresso 10 euro). È il concerto accessibile di quest’anno quello con il progetto ‘Big Mountain, Small Path’ perché il sestetto del giovane contrabbassista Francesco Ponticelli (Daniele Tittarelli  – sax alto, Alessandro Presti –  tromba, Stefano Carbonelli –  chitarra, Enrico Zanisi  – piano, Francesco Ponticelli –  contrabbasso, Enrico Morello – batteria) sarà protagonista del concerto multisensoriale totalmente accessibile a tutti in collaborazione con l’Associazione Festival per le Città Accessibili, la USLUmbria2 (Dipartimento di Riabilitazione) e Ormesa Dedo. Un concerto legato ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione grazie ad una speciale pedana sensoriale che permette ai non udenti di sperimentare le vibrazioni sonore attraverso il corpo e con l’opportunità quindi di “ascoltare” la musica in maniera diversa. Il concerto accessibile, dopo l’esordio dello scorso anno, porrà inoltre ancora grande attenzione agli ostacoli che  si possono presentare in queste situazioni apparentemente normali, dedicando degli spazi in platea a persone con carrozzina e presentando il concerto insieme da un interprete Lis (linguaggio dei segni), nonché stampando alcuni programmi in Braille e mettendo a disposizione una mappa tattile presso l’Infopoint. Gli ausili sono strumenti fondamentali per le persone con problemi di disabilità, ma ad essi devono accompagnarsi eventi che rispondano ai fondamentali criteri di accessibilità.

In ‘Big Mountain, Small Path’ Ponticelli chiama a raccolta alcuni dei musicisti più interessanti della scena che si contraddistinguono per l’originalità dell’approccio, per la ricerca personale di una voce propria, per una visione musicale poliedrica ricca di riferimenti diversi, oltre che per una straordinaria capacità strumentale. Si amplia la tavolozza dei colori e il gruppo si affaccia anche nel mondo delle sonorità elettroniche creando una fusione con il suono acustico che aumenta le possibilità dinamiche e timbriche. Per quanto il gruppo sia saldamente ancorato a un’idea classica di jazz, si scardina qui l’ordine gerarchico dei ruoli e la ritmica interviene in un’onda continua di scambio, un flusso di coscienza che non risulta mai caotico ma semmai un contrappunto ritmico e melodico emotivamente coerente e mai banale.

 

Al via anche le jam session nel nuovo Spazio Astra. Dalle ore 23, ad ingresso gratuito, a condurre la serata sarà il Tommaso Perazzo Trio (Tommaso Perazzo piano, Marco Zenini basso, Marcello Cardillo batteria) in collaborazione con MusiCamDo. Perazzo (classe 1996) studia attualmente presso il Conservatorio di Amsterdam nel suo terzo anno Bachelor della sezione “piano jazz”. Negli ultimi due anni ha avuto diverse possibilità di suonare non solo in Olanda, ma anche in Germania, Belgio e Italia. Nel marzo 2018 ha partecipato al concorso ‘Keep en eye International Jazz Award’ di Amsterdam, vincendo il secondo premio con il suo trio ed il premio come Best soloist. Nel febbraio 2018 é stato selezionato per le audizioni del Thelonious Monk Institute di Los Angeles, avendo così l’opportunità di suonare davanti ad una giuria che comprendeva, tra gli altri artisti, Herbie Hancock, Wayne Shorter e Ambrose Akinmusire. Nel giugno 2018 a Camerino vince la XXII edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani “concorso per solisti jazz” e il Premio della Critica.

Young Jazz

Quattordicesima edizione per un festival – direzione artistica di Giovanni Guidi e patrocinio di Umbria Jazz per il decimo anno consecutivo – dal forte valore culturale, musicale e sociale e che dal 2005, anno della sua nascita, è cresciuto sempre di più proponendo  al suo pubblico nuovi progetti musicali, ricercando forme di collaborazione e di sperimentazione che uniscono la musica jazz con varie realtà sociali e culturali.

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