Alla Punto Zero Scarl è intesa con i sindacati
“Questo accordo, riconosciuto dopo un’intesa fase di contrattazione, è il giusto riconoscimento a quei circa cinquecento lavoratori, che ognuno con la propria professionalità, erogano servizi essenziali e modernissimi agli 850 mila cittadini di questa regione”. Così i sindacalisti della Fesica Confsal Umbria Carlo Ugolini, Emiliano Fabri ed Emanuele Tugni dopo la sigla di un accordo di secondo livello, – al Ccnl “Terziario, distribuzione e servizi” che coinvolge circa 500 lavoratori dipendenti della “PuntoZero Scarl”, – con l’amministratore unico Giancarlo Bizzarri.
Come si ricorderà ‘PuntoZero Scarl’ è la nuova partecipata nata dall’incorporazione di ‘Umbria Digitale’ ed ‘Umbria Salute e Servizi’ ed eroga servizi di interesse generale, gestisce la transizione al digitale del sistema pubblico regionale e dei flussi informativi, cura le attività per l’erogazione dei servizi preordinati alla tutela della salute e gestisce l’informazione del sistema sanitario regionale, risponde del data center regionale e dirige l’Osservatorio epidemiologico umbro.
“Tecnicamente, nello specifico, confermato l’incremento occupazionale, è stata disposta a carico dell’azienda – fanno sapere dalla Fesica Confsal Umbria – l’integrazione dal quarto al ventesimo giorno di malattia, il cento per cento della retribuzione giornaliera netta cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto, rimodulato l’orario di lavoro con 72 ore di permesso l’anno, introdotto un piano di formazione durante l’orario di lavoro che punta a migliorare le capacità professionali dei dipendenti, incrementato il welfare aziendale e, lì dove concesso, confermato il regime di smart working. Previsto inoltre un premio di risultato. Ed ancora: Dove esistenti ferie, ex festività, trasferte o altri specifici istituti, verranno mantenuti le condizioni di miglior favore sottoscritti sulla base dei rispettivi accordi di armonizzazione. Il benessere di un’azienda e dei suoi dipendenti, deriva anche e soprattutto dal buon senso delle azioni intraprese tra parte datoriale e – concludono Carlo Ugolini, Emiliano Fabri ed Emanuele Tugni – parte sindacale”.