Gubbio, Fioroni contro Stirati: “Irresponsabile ricorso Tar per Css in cementerie”

“L’annuncio fatto oggi dall’amministrazione comunale di Gubbio di volere esercitare ricorso al TAR contro le determine regionali per l’impiego di combustibili alternativi negli stabilimenti eugubini del cemento  è grave e totalmente irresponsabile nell’attuale contesto storico ed economico”. È quanto dichiara l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Fioroni.

    “In un contesto difficilissimo per l’intero sistema produttivo nazionale e regionale, dovuto anche ai fortissimi rincari dell’energia, con incognite pesanti sul prossimo futuro – continua l’Assessore – il Sindaco Stirati esprime una linea anacronistica, ideologica ed antieconomica, che mette in pericolo realtà importanti del nostro tessuto economico e produttivo. La decisione del Sindaco – prosegue – sembra essere strumentalmente polemica con l’istituzione regionale che si è strettamente attenuta alle normative nazionali ed in linea con il decreto semplificazione”.

   “Un atto prettamente politico – rimarca l’assessore – che poco ha a vedere con le tematiche ambientali e che rischia di ripercuotersi pesantemente sulle imprese del cemento e sull’intera filiera dell’edilizia umbra. Alle porte di una nuova stagione che vedrà calare nel territorio umbro le opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, appare surreale dover pensare che queste possano essere realizzate con cemento prodotto in altri territori”.

    “L’amministrazione comunale di Gubbio – conclude l’Assessore Fioroni – si assume in questo modo tutta la responsabilità degli effetti sociali ed economici che possono scaturire da questa iniziativa”. La reazione dell’assessore regionale Fioroni fa seguito alla decisione del ricorso al Tar dell’Umbria  da parte del comune di Gubbio che ha deciso di impugnare  l’autorizzazione rilasciata dalla Regione il 29 dicembre scorso a Barbetti e Colacem per l’utilizzo del Css nei cementifici di Semonte e Ghigiano. Il Sindaco Filippo Stirati ha annunciato che “questa decisione del ricorso non è minimamente in contrasto con la nostra idea per cui i cementifici restano un’attività economica e produttiva fondamentale per il nostro tessuto. Siamo particolarmente sensibili e preoccupati per le sorti occupazionali di questo comparto e disposti a lavorare con le imprese, con i sindacati, le maestranze e con tutti i cittadini per fare tutte quelle valutazioni necessarie a rendere compatibili ambiente, salute e lavoro”.