La politica e il nemico quotidiano

di Pierluigi Castellani

L’invenzione del nemico è senza alcun dubbio una delle caratteristiche del populismo. Per mantenere un rapporto diretto tra il capo ed il suo popolo c’è bisogno che il popolo venga distratto dalla mancata soluzione dei problemi del paese affinché possa rivolgere la sua rabbia nei confronti del nemico, che di volta in volta il capo indica come causa di tutti i mali. Non fanno certo eccezione i populismi di casa nostra tanto che quotidianamente assistiamo all’indicazione di questo o quel nemico come causa del malessere, che serpeggia nel paese. E motivi per distrarre l’attenzione degli elettori dal mancato mantenimento delle promesse elettorali ce ne sono molti. Pensiamo al caso del M5Stelle. Il movimento di Grillo aveva promesso che mai si sarebbe realizzato il Tap, cioè il gasdotto che approda sulle coste pugliesi e puntualmente il governo Conte non ha potuto che confermare gli impegni presi dallo stato italiano. Aveva promesso che sarebbe stata chiusa l’Ilva, che  doveva diventare un parco giochi per i bambini come aveva detto Grillo, ma il ministro dello sviluppo economico Di Maio non ha potuto fare a meno di confermare e sottoscrivere gli accordi già raggiunti in sede sindacale con la multinazionale, che ha acquisito la proprietà dello stabilimento tarantino. Si vedrà che finirà così anche con la Torino-Lione, che vede la Lega e i 5Stelle su posizioni diametralmente opposte.

Del resto anche Salvini e la Lega non si trovano in una migliore situazione. Salvini aveva tuonato in campagna elettorale, che una volta al governo avrebbe ricacciato indietro tutti i 600.000 clandestini, che ovviamente sono tutti ancora in Italia e che anzi rischiano di aumentare in seguito all’approvazione del decreto sicurezza, che cancellando i permessi umanitari e chiudendo gli Spra manda sulla strada tutti coloro che vi erano inseriti. E poi quando gli italiani dovranno constatare che il prepensionamento con la quota 100 non è poi così allettante e che il reddito di cittadinanza, stante le scarse risorse ed il meccanismo farraginoso che presiede alla sua erogazione, potrà riguardare solo pochi fortunati anche l’effetto propagandistico delle due bandiere del governo gialloverde si affloscerà di molto e costringerà i cittadini a fare qualche amara riflessione. E poi ci sono le infinite polemiche tra le due forze che costituiscono la maggioranza e che finiranno per incrinare la stabilità del governo ed anche il suo appeal presso gli elettori. I punti di frizione sono molti. Oltre la Tav ci sono le trivelle, l’autonomia da concedere alle regioni del centro nord che l’hanno richiesta, l’autorizzazione a procedere per Salvini richiesta per la vicenda della nave Diciotti con i 5Stelle orientati a concederla, le diverse alleanze in Europa in previsioni delle elezioni per il nuovo parlamento europeo, il diverso approccio sulla questione sicurezza,  ed il caso Venezuela con Salvini pronto a delegittimare Maduro ed i 5Stelle chiusi nel silenzio viste  precedenti dichiarazioni a favore dello chavismo del paese sudamericano e così via. Tutte questioni che vedono divise le due forze politiche contraenti il contratto ma anche i loro elettorati. E’ per questo che i due leaders sono costretti a distrarre i loro popoli di riferimento additando incolpevoli nemici, che renderebbero difficile la navigazione del governo. Ora è l’Olanda, di cui la nave Sea Watch porta la bandiera, che si rifiuta di accogliere i 47 profughi tutt’ora in mare, ma poi sempre è l’Europa con la commissione guidata da Juncker definito anche un ubriacone e poi la Francia di Macron con il sostegno dato ai gilet gialli da  Luigi Di Maio e  i governi precedenti a quello attuale ( ma  la Lega non ha fatto parte di tutti i governi  Berlusconi?) a cui vengono addebitate le disgrazie dell’Italia compresa la recessione , che sta vivendo ora il nostro paese ed ancora tutte le lobby ed i cosiddetti poteri forti che condizionerebbero l’economia del paese. E’ lo stesso copione a cui abbiamo assistito con la sindaca di Roma Virginia Raggi ancora alle prese con le difficoltà del traffico e lo stato pietoso delle strade della capitale. Ma non ci si può rifugiare perennemente in una posizione di critica e di attacco tipica dell’opposizione. Ora al governo del paese c’è un esecutivo lega-pentastellato. Oggi la casta, l’élite sono loro e siedono al governo, sono loro che devono dare risposte esaurienti al paese. L’unica cosa su cui sembrano totalmente d’accordo Lega e i 5Stelle è nello sposare totalmente la politica per l’immigrazione portata avanti da Salvini. Ora i 5Stelle si sono dimenticati di quanto dicevano prima quando Grillo scriveva la prefazione ad un libro di padre Zanotelli e dimostravano sentimenti di comprensione per la sorte dei migranti. Ora la salvaguardia dell’alleanza di governo con quello che ne consegue, come l’occupazione della Rai tanto vituperata nel passato e di tante altre poltrone di governo e sottogoverno, val bene il porsi al rimorchio di chi oltre al ministro dell’interno vuol fare anche quello degli esteri e perché no anche quello della giustizia. Ed i migranti alla sonda nel porto di Siracusa rimangono affidati solo alla divina provvidenza, che certamente non ha da mantenere o conquistare alcun consenso elettorale e che cerca di parlare solo alla coscienza di chi ha la bontà di ascoltarla.

 

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