La vera natura dei 5stelle

di Pierluigi Castellani

L’endorsement di Matteo Salvini per il ballottaggio a favore delle candidate 5Stelle a Roma e Torino è la riprova di quell’asse che lega il Movimento di Grillo alla destra estrema della Lega. Non si tratta di condivisione di programmi elettorali bensì di un antirenzismo diffuso ,che sta diventando il vero collant delle opposizioni al governo e che deve mettere in guardia il Presidente del Consiglio in vista del prossimo referendum costituzionale di ottobre. Ma questo dice anche qualcosa di più sul M5Stelle, sulla sua natura, sulla sua carica populista e su quel suo dichiararsi né di destra né di sinistra soltanto per acchiappare voti su tutti e due versanti. Infatti un esame più attento alle proposte ed agli atteggiamenti parlamentari dei 5Stelle dovrebbe mettere in guardia soprattutto chi a sinistra, deluso dal PD, guarda con attenzione ai pentastellati, quasi fossero un’altra mutazione della sinistra e dei suoi valori. Questo attento esame dovrebbe riconoscere come il populismo, perché questa è la vera natura del movimento grillino, conduce sempre ad essere risucchiato a destra. Basta pensare che il movimento, ma forse è più opportuno chiamarlo partito, non solo ha tratti caratteristici della destra, come una indeterminatezza nello statuto e nelle regole interne (decide tutto Grillo e la Casaleggio associati), ma si atteggia come la destra su molte questioni. Basta pensare al dietrofront sulle unioni civili, alla persistente ambiguità sul tema dell’immigrazione, al giustizialismo che vale solo per gli altri e non per i propri dirigenti ( si veda il caso Livorno ed altro), all’insofferenza per l’euro e per Bruxelles, che è la spia di un ,neppure troppo, latente nazionalismo, all’alleanza stretta in Europa con la estrema destra inglese di Farange, alla cultura del vaffa e dell’insulto. Come si vede sono molti i tratti caratteristici che fanno pensare ad una vicinanza di consonanze con la lega lepenista di Salvini. Questi tratti dovrebbero mettere in guardia quel mondo di giornalisti ed intellettuali che guardano con simpatia al movimento di Grillo e che consentono ai 5Stelle di affollare le rubriche di alcuni giornali e i talkshow televisivi. Naturalmente senza nulla togliere al doveroso pluralismo dell’ informazione, ma solo per mettere in guardia da quella latente simpatia, che spesso viene gratuitamente concessa a chi consente di fare ascolti ed a chi comunque   predica il “contro”. E’ per questo che le dichiarazioni di Salvini a favore dei 5Stelle dovrebbero rendere avveduti tutti quelli che, perdonando qualche vaffa di troppo, pensano che sia possibile arruolare a sinistra ed ai suoi valori il movimento di Grillo. Come ho detto sono molte le spie che dovrebbero dimostrare il contrario, ma una soprattutto e sulla quale occorre soffermarsi ancora. Parlo del tema dell’immigrazione. Penso che sia stato avvertito da tutti il silenzio assordante degli esponenti 5Stelle su questo tema. Non viene affrontato perché si teme di perdere a destra quei voti di cui un movimento, che si dichiara né di destra né di sinistra, non intende di farne a meno. Eppure questo è un tema epocale su cui si misurano i valori della sinistra e dove lo spartiacque è chiaro e non può essere nascosto. Basti pensare che quando Grillo ha affrontato questo problema si è lasciato sfuggire parole non proprio di sinistra ed in ogni caso quando il governo italiano si sforza ,come sta facendo, di far ragionare l’Europa nel suo insieme ed avanza proposte credibili per affrontarlo non si conosce in alcun modo come la pensino i candidati grillini, né come davvero la pensi nel suo insieme il movimento. Eppure è di fronte a tutti l’impegno   dell’Italia per salvare vite umane, corrispondendo anche ai continui inviti del Papa. Forse questa serena riflessione su quale è la vera natura dei 5Stelle dovrebbe servire a correttamente orientare nei ballottaggi il voto di chi si dichiara ancora di sinistra e di quei tanti cattolici per i quali la vita umana è un bene sacro in qualunque latitudine del pianeta.

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