Uno spettacolo pirotecnico di troppo

“Il gusto è il buon senso del genio” diceva François-René de Chateaubriand. L’episodio che si è consumato ieri sera a Terni ha poco del gusto, nulla di buon senso e meno ancora del genio. Nella giornata in cui il crollo di una gru su tre palazzi, in pieno centro città, ha messo in subbuglio un intero quartiere con 50 famiglie evacuate e un morto, alla vigilia di una delle mobilitazioni più significative per l’Ast, i fuochi d’artificio per l’inaugurazione delle nuove piscine dello Stadio sono suonati un po’ come un pugno allo stomaco. Non tanto e non solo perché i fuochi sono stati accesi a 100 metri in linea d’aria da quel crollo che ha determinato a piazza Dalmazia e dintorni uno scenario da desolazione, con squadre dei vigili del fuoco al lavoro ininterrottamente da ieri mattina, ma anche, e soprattutto, perché con un clima di scoraggiamento, di forte preoccupazione che si respira in città, i festeggiamenti sono sembrati ai più, un po’ eccessivi.

E’ indubbio che la riapertura degli impianti di viale dello Stadio, fosse un evento: per decenni la città è rimasta orfana di quella che può essere definita la piscina simbolo di Terni, che in passato ha ospitato anche importanti eventi sportivi. Ma il taglio del nastro, con la parata delle autorità e dei campioni Massimiliano Rosolino e Cristina Chiuso, che è arrivato in un momento di grande, grandissima incertezza per il futuro della città, poteva essere più sobrio. Bastava davvero poco: sarebbe stato sufficiente eliminare lo spettacolo pirotecnico. Ma il buon senso, almeno questa volta, è andato in vacanza.

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