Torna a suonare la campanella

di Pierluigi Castellani

Un nuovo anno scolastico attende i tanti alunni della nostra regione, che questa settimana torneranno a varcare l’ingresso delle nostre scuole. Sarà un anno di impegno, ma anche di conoscenza ,di ampliamento dei saperi, di scoperta di nuove opportunità ed attitudini, di esperienze, che apriranno sicuramente nuovi obbiettivi e nuovi orizzonti ai nostri giovani. Anche nelle zone devastate dal sisma di due anni fa gli alunni potranno frequentare le lezioni, perché nuove aule sono state approntate anche se rimane il problema della ricostruzione di qualche edificio, che fu gravemente danneggiato. E’ però un anno che inizia anche con qualche difficoltà, perché il nuovo governo non volendo far tesoro di quanto sperimentato dai precedenti esecutivi intende procedere a modifiche della legislazione in atto all’insegna del cosiddetto cambiamento, ma non dissipando dubbi e qualche incertezza. Così sta avvenendo per la questione vaccini. Lega e 5Stelle durante la campagna elettorale avevano promesso di superare la legge Lorenzin per la obbligatorietà della vaccinazione, così  in un primo momento i due ministeri dell’Istruzione e della Salute hanno prodotto una circolare che superava l’obbligo di presentare per l’anno scolastico 2018/19 la certificazione dell’avvenuta vaccinazione. Ma dopo la protesta dei dirigenti scolastici, la maggioranza ha presentato un emendamento al decreto milleproroghe che ripristinava l’obbligatorietà della certificazione, questo emendamento è stato poi ritirato e ne è stato presentato un altro che sostanzialmente riproduce quanto contenuto nella circolare. Tutto questo però accade quando non ancora il decreto milleproroghe è divenuto legge con l’approvazione nei due rami del parlamento e quindi nella vigenza tutt’ora delle prescrizioni contenute nella legge Lorenzin. Inoltre nell’intento di smantellare i principi della riforma del governo Renzi denominata la” buona scuola” il nuovo ministro dell’Istruzione ha annunciato, che verranno ridotte le ore dell’alternanza scuola-lavoro per i licei ,sottraendo così la possibilità agli alunni di avere un primo serio impatto con il mondo del lavoro quasi riproponendo un’ antistorica frattura tra la cultura del sapere e quella del fare. Ma non basta perché è stata tolta per l’ammissione al prossimo esame di maturità la prescrizione di tenere conto dei risultati dell’alternanza scuola-lavoro e delle prove INVALSI, forse assecondando le spinte di parte degli studenti che hanno sempre malvolentieri visto queste prove, ma così dequalificando la complessiva valutazione dei risultati raggiunti dall’alunno, che dovrà pur tener conto del merito se si vuole una scuola di qualità , pronta alle sfide del nuovo secolo. C’è poi il problema del reclutamento dei docenti e dei dirigenti scolastici. Per quest’ultimi il concorso è ancora in atto e quindi anche per quest’anno si dovrà ricorrere a numerose reggenze, mentre per i docenti il normale concorso sembra si stia malamente intrecciando con quello per quei docenti ,che avendo a suo tempo fatto ricorso e trovandosi già in servizio, temono di essere licenziati a seguito della conclusiva decisione del Consiglio di Stato a loro non favorevole. Insomma ancora una volta la scuola italiana non trova pace per la mancanza di chiarezza sugli obbiettivi da parte di chi la governa. Ma pur tuttavia ai giovani, che varcano il portone delle scuole della nostra regione, vogliamo augurare i migliori successi nella loro carriera scolastica, certi che sapranno comunque vivere con il dovuto impegno e nella massima serenità questo nuovo anno scolastico.

 

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