Saxa Gualdo, a terra per il costo del metano

Il caro-energia continua a produrre effetti pesantissimi alle attività produttive e al lavoro sul nostro territorio, specie per le aziende più energivore. È il caso della Saxa Gualdo Spa, azienda della ceramica con sede a Gualdo Tadino, che nell’ultimo tavolo sindacale, con Filctem Cgil, Femca Cisl e Rsu, ha comunicato l’impossibilità di operare alle attuali condizioni. “Il presidente Francesco Borgomeo – riferiscono in una nota sindacale – ci ha spiegato che se il prezzo del metano resterà intorno ai 3€ al metro cubo la ripresa delle attività produttive sarà impossibile. Pertanto, è necessario proseguire a vista, ed utilizzare la cassa integrazione fino a che il prezzo della materia prima non scenda a condizioni accettabili (per il presidente Borgomeo può essere tra 1€ e 1,50€)”. L’azienda ha anche comunicato che, rispetto agli accordi di acquisto del metano, la trattativa è ancora aperta e non c’è nulla di definito.
A fronte di questa situazione Filctem Cgil e Femca Cisl, insieme alla Rsu, hanno ribadito come oggi più di ieri sia “fondamentale che tutte le aziende e in particolar modo Saxa Gualdo investano sulle fonti di energia rinnovabil”. Questo per Saxa significa procedere “in tempi rapidi” alla esecuzione del progetto già presentato nel piano industriale del 2018, che prevedeva la installazione del biodigestore (che una volta in funzione garantirebbe il 50% del metano necessario). “In attesa che a livello europeo e nazionale venga imposto un tetto al costo del metano per garantire l’immediata ripresa delle produzioni – afferma Euro Angeli della Filctem Cgil di Perugia – abbiamo chiesto all’azienda di avviare un tavolo di confronto con le istituzioni locali, Regione e Comune, per procedere alla realizzazione del biodigestore in maniera rapida, rispettando tutti i parametri di sicurezza ambientale e garantendo la salute e l’occupazione a lavoratori e cittadini. Non accetteremo in nessun modo lungaggini politiche o tecniche che possano ritardare l’istallazione dell’impianto – conclude – perché ne va della continuità aziendale e della tenuta sociale di tutto il territorio gualdese e non esiteremo a chiedere un appoggio di tutti i lavoratori per ottenere questo importante risultato. Accanto a questo crediamo che sarebbe giusto integrare la cassa integrazione dei lavoratori costretti a fermarsi con risorse regionali, per garantire una paga mensile sufficiente al mantenimento di quasi 160 famiglie doppiamente colpite dal caro-energia”.