Perugia, la polizia arresta padre e figlio per sequestro di persona e tentata violenza

PERUGIA –  A dare l’allarme è stato il marito che si è presentato alle tre del mattino del 12 settembre scorso in Questura e, ancora sotto shock, ha riferito ai poliziotti che la moglie era stata rapita. L’uomo, un romeno del ’91, raccontava che mentre si trovava nel parco Chico Mendez con la coniuge, un parente, unitamente ai suoi due figli di 22 e 14 anni, aveva afferrato la donna costringendola con la forza a salire su un’auto.

Il 40enne infatti, guadagnatosi con la forza il ruolo di capofamiglia, già da tempo aveva obbligato il 26enne e la moglie a prestargli dei servigi tra cui la consegna di danaro. Da ultimo voleva che il 26enne apponesse delle firme per avviare una pratica di sinistro stradale con feriti relativo ad una vettura intestata alla moglie del 40enne, facendo dichiarare falsamente a quest’ultimo di essere stato alla guida del mezzo coinvolto nell’incidente per ottenere la liquidazione di un indennizzo dall’assicurazione.

Ciò anche perché tale dichiarazione non sarebbe potuta essere fatta dallo stesso rapitore poiché privo di patente di guida. Data la situazione e ricevute indicazioni dall’uomo sul luogo nel quale si sarebbe potuta trovare la moglie, i poliziotti si recavano immediatamente nell’appartamento ove risiede il 40enne in zona strada Eugubina.

Dopo aver più volte intimato di aprire la porta, i poliziotti riuscivano ad accedere all’abitazione ove identificavano altri soggetti, tutti romeni, appartenenti al nucleo familiare del 40enne. In cucina, isolata dal gruppo, gli agenti trovavano la donna visibilmente terrorizzata e che, a stento, riusciva a spiegare agli operatori l’accaduto, confermando la versione del marito e la partecipazione al rapimento anche dei due figli dell’uomo. La donna, però, raccontava altresì che nel momento in cui era stata afferrata dal 40enne, prima di essere costretta a salire in macchina, quest’ultimo aveva tentato di costringerla ad un rapporto orale picchiandola per vincere la sua resistenza.

Per le percosse subite veniva condotta in ospedale dal quale, ricevute le cure del caso, veniva dimessa con prognosi di 5 giorni. Il 40enne ed i due figli venivano condotti in Questura e compiutamente identificati: a carico di tutti emergevano reati contro il patrimonio e la persona. Padre e figlio maggiore risultavano, altresì gravati da numerosi fogli di via da altrettanti comuni sparsi su ampia parte del territorio nazionale.

Gli approfondimenti investigativi confermavano la sussistenza di una pratica di sinistro per la quale era stato indicato quale conducente del veicolo proprio il marito della rapita e che risultava in attesa di essere trattata, verosimilmente, proprio per la mancanza della firma di quest’ultimo. Per il 40enne ed il 22enne è scattato l’arresto: per entrambi il reato contestato è concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione e, per il solo padre, anche tentata violenza sessuale. Il figlio 14enne, invece, è stato deferito a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione ed affidato alla madre.

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