Perugia, rubavano all’ospedale in corsia: scovata la coppia di lupin

PERUGIA – Conclusa, dai poliziotti della Squadra Mobile di Perugia, una articolata attività d’indagine avviata e sviluppata dagli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura, coadiuvati dai colleghi del Posto Fisso di Polizia dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia.  I fatti risalgono tra la fine dello scorso febbraio e la metà di marzo allorché, nell’arco temporale di circa 3 settimane, presso le corsie di degenza dell’ospedale perugino si erano verificati alcuni furti.

I sospetti si erano concentrati su un uomo ed una donna, i quali erano stati visti aggirarsi tra un reparto e l’altro ed introdursi, con banali pretesti, all’interno delle stanze, intrattenendo altresì con i pazienti brevi conversazioni per distoglierne l’attenzione ed approfittando sia dello stato di degenza delle vittime sia, selezionandole in maniera mirata, della loro avanzata età. In alcuni casi, non trovando nulla di prezioso o di interessante da rubare al paziente, avevano puntato sugli oggetti lasciati incustoditi dai parenti dei pazienti, approfittando della loro uscita, sebbene momentanea, dalla stanza per telefonare o altro.

Nello specifico, il primo furto veniva compiuto da una donna la quale, introdottasi all’interno di una camera ove era ricoverato un uomo anziano con una grave infermità costantemente seguito ed assistito dalla moglie, approfittando della momentanea assenza della stessa, aveva rovistato nella borsa della signora lasciata su una sedia, prelevando il portafoglio con all’interno una cospicua somma di denaro.

Dopo qualche giorno, un uomo mette in atto lo stesso schema criminale: entra in una camera nella quale vi è ricoverata una signora, anche in questo caso anziana e malferma e, approfittando dell’assenza della persona che la assiste, dopo essersi avvicinato alla finestra fingendosi un visitatore e rivolgendo all’anziana degente generici commenti sul clima e sul caldo, si impossessa del portafoglio della sua assistente, lasciato su un tavolo e con all’interno denaro, carte e documenti vari. Lo stesso giorno, sempre un uomo, si introduce all’interno di un’altra camera di degenza, dove è ricoverato un altro signore anziano malato. In questo caso l’intruso, per dissimulare le sue reali intenzioni, si intrattiene per un breve colloquio con il malato, fingendosi un suo conoscente in visita e chiedendogli notizie sulle sue condizioni di salute. Nel corso della breve conversazione, notata una vistosa fede in oro bianco sull’anulare, gli prende le mani simulando un saluto affettuoso e, con il pretesto di alleviare il gonfiore alle mani, gli sfila l’anello e si allontana velocemente. Il materiale probatorio raccolto dagli uomini della Polizia del Posto Fisso dell’Ospedale, coordinati dalla Divisione Anticrimine, consentiva di identificare compiutamente i due ladri “di corsia”, individuati in una coppia di pregiudicati italiani domiciliati a Perugia e conosciuti nell’ambito dei fenomeni di microcriminalità legati al consumo di sostanze stupefacenti.

Le indagini compiute hanno consentito al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia di emettere rapidamente un doppio provvedimento cautelare che dispone per l’uomo la misura della custodia cautelare in carcere, e per la sua compagna, la sottoposizione agli arresti domiciliari. Immediate le ricerche dei due catturandi da parte degli agenti dell’”Antidroga” i quali, conoscendo le abitudini dei indagati, hanno pensato di trovarli in zona Stazione Sant’Anna, dove effettivamente venivano localizzati ed accompagnati in Questura per la formalizzazione, rispettivamente, della cattura e della misura domiciliare.

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