Perugia, Shalabayeva, per giudici fu crimine di lesa umanità

PERUGIA – Per il tribunale di Perugia il trattenimento di Alma Shalabayeva e la sua successiva espulsione, insieme alla figlia Alua, è un evento che “sarebbe preferibile definire un ‘crimine di lesa umanità realizzato mediante deportazione'”. Lo si legge nelle motivazioni di condanna degli imputati, tra cui Renato Cortese e Maurizio Improta e riportate dall’Ansa. Per i giudici “un caso eclatante non solo di palese illegalità-arbitrarietà delle procedure seguite dalle istituzioni italiane, ma, soprattutto, una ipotesi di patente violazione dei diritti fondamentali della persona umana”.