Perugia, truffa dello specchietto al parcheggio dell’ospedale: un arresto e due denunce

PERUGIA – Le operazioni di controllo straordinario nella zona prospiciente l’ospedale Santa Maria della Misericordia hanno già dato i loro primi frutti.

Nei giorni scorsi i poliziotti della Volante, nei pressi del locale nosocomio, hanno proceduto al controllo di una donna 34enne di origine tunisina che aveva assunto atteggiamenti sospetti.

I successivi accertamenti svolti hanno permesso di verificare che, a carico della donna, risultava pendente un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma per una rapina commessa nella capitale. La donna, al termine delle attività, è stata condotta presso la locale casa di reclusione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nel pomeriggio di ieri, inoltre, la Volante impiegata in servizio di pattugliamento volto alla prevenzione e repressione di reati predatori nei parcheggi dell’ospedale S. Maria della Misericordia insieme agli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Umbria-Marche”, hanno ricevuto la segnalazione di un cittadino che, poco prima, transitando con la propria auto nel parcheggio Gambulli, udiva un forte colpo proveniente dal tettuccio del mezzo. Dopo aver parcheggiato, veniva avvicinato da un uomo che, dopo avergli chiesto se avesse o meno udito il colpo, gli indicava lo specchietto dell’autovettura asserendo che, con lo stesso, aveva arrecato danni al proprio autoveicolo.

Poiché l’automobilista si rendeva conto del possibile tentativo di truffa ai suoi danni e vista la presenza dei poliziotti nel parcheggio, l’uomo si allontanava velocemente a bordo della propria autovettura che, poco dopo, veniva rintracciata in viale Centova con a bordo un 42enne ed una 23enne, residenti in Sicilia ed entrambi aventi precedenti di polizia.

L’immediato controllo del mezzo permetteva ai poliziotti di rinvenire alcuni gessi da utilizzarsi per simulare segni di danneggiamento sulla vettura della vittima di turno, mentre gli occupanti risultavano pregiudicati per reati contro il patrimonio. I due venivano pertanto indagati, in stato di libertà, per il delitto di tentata truffa in concorso e venivano loro notificato il divieto di ritorno nel Comune di Perugia, mentre i gessi rinvenuti nell’auto venivano sequestrati.

 

 

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