Spaccio nella Media Valle del Tevere, arrestato un altro trafficante

I carabinieri del Norm della Compagnia di Todi, hanno individuato e arrestato uno degli ultimi ricercati della rete di spacciatori che operava in tutta la Media Valle del Tevere ed a Perugia, sfuggito alla retata dello scorso 6 ottobre.

Il provvedimento di custodia cautelare, come per la maggior parte degli altri indagati, riguarda un cittadino albanese, J.E., 25enne, clandestino e gravato da altri pregiudizi penali, che è stato scovato nell’immediata periferia perugina, a Corciano, dove aveva ripreso, apparentemente indisturbato, la sua attività di spacciatore e dopo essere rientrato irregolarmente in Italia da un periodo di latitanza all’estero.

In particolare, lo straniero, consapevole di essere ricercato dai carabinieri, adottava ogni possibile precauzione, nascondendosi durante il giorno in un appartamento di Corciano, uscendo di casa solo la sera per svolgere la sua attività di spacciatore.

A seguito della perquisizione effettuata nell’abitazione della fidanzata dell’uomo, a Corciano, dove questo aveva trovato rifugio, i carabinieri sequestravano una cinquantina di nuove schede telefoniche prepagate ed oltre duemila euro in contanti. Le schede telefoniche, intestate a persone straniere inesistenti, servivano per gestire l’attività di spaccio, senza essere rintracciato dalle forze dell’ordine.

L’albanese è ritenuto responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti, insieme agli altri che, secondo qui investigatori, avevano tessuto una rete che andava avanti da circa tre anni.

Lo straniero, rinchiuso nel carcere di Capanne, è stato raggiunto anche da un altro ordine di carcerazione per espiazione di pena, emesso dalla Procura della Repubblica di Perugia e notificatogli dai carabinieri tuderti, dovendo scontare la pena di 2 anni e 7 mesi di reclusione a seguito di una condanna per altri delitti, riguardanti sempre gli stupefacenti.

La fidanzata, una sua connazionale 26enne, disoccupata, è stata denunciata invece per favoreggiamento personale, in quanto ritenuta responsabile di averlo aiutato a sottrarsi alla cattura, nascondendolo nella sua abitazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.