Terni: chiusa una casa di riposo

TERNI – Chiusa una casa di riposo dai carabinieri del Nas di Perugia che hanno denunciato alla Procura della Repubblica i titolari e la coordinatrice della struttura per anziani autosufficienti.

Dopo accurate indagini, a struttura è stata chiusa.

La residenza svolgeva attività tipicamente sanitarie quali la somministrazione di farmaci e l’assistenza medica e infermieristica continuativa.

Dalla Cgil: “Lo Spi Cgil di Terni plaude all’azione coordinata da Nas e procura della Repubblica che ha portato, tramite un’indagine ispettiva, alla scoperta e conseguente chiusura di una casa di riposo nel Ternano che ospitava anziani non autosufficienti senza possedere le relative autorizzazioni necessarie.

“Purtroppo – si legge in una nota dei pensionati Cgil – non è la prima volta che succedono cose del genere nel nostro territorio e sempre a scapito di anziani. Quest’ultimo fatto è l’ennesima dimostrazione di quanto abbiamo più volte  denunciato, vale a dire la preoccupante diffusione di comportamenti volti ad aggirare le norme e alla malversazione dei cittadini, in particolare quelli più deboli, come gli anziani e le loro famiglie”.

“Quando si coordinano gli sforzi dei vari enti preposti – afferma Luigino Mengaroni, segretario generale Spi Cgil di Terni – i risultati arrivano. Per questo lo Spi Cgil ha da qualche tempo lanciato la campagna nazionale “Aprite quelle porte”. Per garantire il rispetto della dignità delle persone anziane è infatti necessario verificare le condizioni in cui operano le strutture in cui vengono assistiti gli anziani, accertare la qualità dei servizi erogati e individuare i luoghi in cui vengono perpetrate violenze fisiche e morali. Purtroppo – prosegue Mengaroni – il lavoro di case di cura serie è spesso oscurato da strutture che operano nell’illegalità.  Anche per tali ragioni, al fine di tutelare i luoghi di riposo e cura che svolgono il proprio lavoro con onestà e dedizione, chiediamo ancora una volta di aiutarci nel nostro lavoro di vigilanza, segnalandoci eventuali situazioni a rischio in modo da preservare la dignità delle persone sempre e comunque, permettendo a chi di dovere di intervenire tempestivamente in tutte le situazioni laddove le persone vengono scambiate per oggetti”.

 

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