Acciaieria Terni, una road map piena di appuntamenti e scadenze: dicembre e gennaio mesi decisivi. Mancanza di volumi: stop a due linee da oggi

Per tre giorni si fermano gli impianti di due linee dell’acciaieria di Terni. La decisione è dovuta alla mancanza di volumi. E’ quanto ha comunicato l’azienda ai sindacati precisando che non farà ricorso alla cassa integrazione e il personale interessato potrà comunque recarsi a lavoro A preoccupare di più i lavoratori è la motivazione del fermo che conferma le difficoltà attuali del mercato che non riesce a ripartire in maniera significativa. Il prolungamento del conflitto tra Russia e Ucraina certamente non aiuta, così come le nuove tensioni in medio Oriente. Una contrazione che risente dell’incremento dei costi delle materie prime e dei prodotti energetici. Un quadro geopolitico internazionale pieno di incertezze che fa crescere i rischi di mercato e mette in difficoltà la continuità dell’attività produttiva. Dentro a questo quadro l’azienda ha deciso di fermare gli impianti di due linee da oggi, martedì 28 novembre, alle 6 di venerdì 1 dicembre. Nel frattempo è stato fissato un incontro per il primo dicembre per trovare una soluzione condivisa con le Rsu riguardo al servizio sacchetti per i giornalieri e per parlare delle questioni legate alla viabilità interna. Il 12 dicembre, invece, ci sarà il primo confronto tra azienda e sindacati sul piano industriale attraverso il quale il gruppo Arvedi indicherà gli impegni della proprietà e le prospettive di Ast. Sono previsti investimenti per oltre un miliardo di euro nel periodo 2023-2026  con il 70% a carico della proprietà e il 30% a valere su fondi pubblici. Se sul piano industriale ci sarà condivisione tutto sarà più semplice in vista della firma dell’accordo di programma prevista per il nuovo anno. Resta, inoltre, da attendere la risposta della della Direzione Generale Competition della Unione Europea sulla pratica riguardante l’accesso ai finanziamenti del Pnrr previsti per le realtà “hard to abate”. Il nodo è quello di sempre: la Commissione Europea ritiene che alcune richieste si configurano come aiuti di stato. C’è comunque ottimismo e la risposta dovrebbe arrivare entro una decina di giorni. Infine, resta aperta la questione ambientale. L’azienda sta predisponendo un progetto che sarà poi sottoposto all’attenzione del Comune di Terni a cui competono tutte le necessarie autorizzazioni. Una tabella di marcia piena di appuntamenti e scadenze da qui a tutto il mese di gennaio prossimo.