AstraZeneca: in Umbria sospesa somministrazione. Indagini su 5 decessi, i Nas sequestrano le dosi non utilizzate

Stop alle somministrazioni del vaccino AstraZeneca in Umbria. E stop al lotto ABV 2856. Cinque Procure sono al lavoro per capire le ragioni di cinque decessi dopo la vaccinazione. In Italia dopo la morte del sottufficiale di Marina, Stefano Paternò, 43 anni, due figli, deceduto dodici ore dopo la prima dose, è scattato l’allarme sulla possibilità di effetti avversi, magari dovuti a un eccipiente, soprattutto in pazienti predisposti alla trombofilia. L’Istituto superiore di sanità sta analizzando il lotto ABV2856 da cui proveniva quella dose per capire se c’è stata contaminazione o cattiva conservazione. Si indaga anche sulle modalità con cui, in Italia, è avvenuta l’immissione nelle fiale. Intanto si rileggono in controluce altre morti dalle coincidenze sospette. Quella di Davide Villa, poliziotto di Catania, avvenuta il 7 marzo scorso per trombosi venosa e, poi, emorragia cerebrale, 12 giorni dopo l’inoculazione del vaccino. Quella del carabiniere Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, di Trapani, avvenuta subito dopo la somministrazione, anche se l’autopsia ha stabilito che è morto per infarto. Poi c’è il decesso di Vincenzo Russo, bidello di 58 anni, avvenuto dopo l’inoculazione. E quello di una professoressa appena vaccinata con una dose AstraZeneca  proveniente però, per entrambi, da un lotto diverso. Proprio per questo il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto ad Aifa un controllo a tutto campo sulle dotazioni.  AstraZeneca ha a sua volta assicurato che ” su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi Paese in cui è stato utilizzato il vaccino”. A dire la verità sono arrivate rassicurazioni anche da altre regioni italiane come Lombardia, Puglia, Piemonte, Toscana e Veneto dove sono state fatte migliaia di somministrazioni e registrate solo reazioni lievi. In Umbria l’ultima somministrazione di dosi provenienti dal lotto ABV 2856 è antecedente alla comunicazione dell’Aifa. ” La Regione – ha detto l’assessore alla sanità Luca Coletto – ha dato mandato di bloccare l’utilizzo del vaccino e di trattenere le dosi non utilizzate del lotto in questione”. Anche in Umbria i Carabinieri del Nas hanno sequestrato la parte non utilizzata che era destinata al personale scolastico e alle forze dell’ordine. Si tratta, più o meno, di un centinaio di dosi. L’ Agenzia del farmaco ritiene però che il prodotto sia efficace e mantiene la fiducia. Il rapporto fra il beneficio e il rischio resta favorevole. Tanto è vero che Aifa ha optato per una temporanea sospensione del lotto ” fino a quando avremo elementi certi per escludere o confermare il nesso causale con gli episodi verificatisi in Italia”. E’ la stessa prudenza raccomandata dall’ente regolatorio europeo Ema. Finora – ha detto il direttore dell’agenzia del farmaco Nicola Magrini – i 40 decessi avvenuti nel corso della campagna portata avanti oltre che con dosi AstraZeneca , soprattutto con Pfizer e Moderna, ” sono stati attentamente esaminati . Non erano correlati alle inoculazioni”.