Il sindaco ufficializza le dimissioni, a Terni però in pochi ci credono: lunedì sarà in Consiglio comunale. “La testa al serpente va tagliata”, confessa Bandecchi

A Terni sono pochi a credere che il sindaco Stefano Bandecchi decida di rassegnare definitivamente le proprie dimissioni. La maggior parte pensa che Bandecchi le ritirerà prima che diventino efficaci e irrevocabili, ovvero entro venti giorni. Questa mattina però sono state formalizzate e a riceverle è stato il capo di Gabinetto che le ha protocollate.  Molto probabilmente sono state già inoltrate alla Prefettura di Terni, così come prevedono le procedure. Lunedì la questione delle dimissioni approderà in Consiglio comunale e da quel momento scatteranno i venti giorni di tempo nei quali il sindaco potrà confermare o ritirare le dimissioni. Che se anche diventassero definitive non permetterebbero a Terni di votare a giungo quando la maggior parte degli umbri saranno chiamati a scegliere i nuovi sindaci. Bandecchi ha fatto sapere che lunedì sarà presente in aula. “Mi pagano per questo”, ha detto. “Anche se il consiglio di Terni è una gran perdita di tempo, specie ad ascoltare le polemiche delle opposizioni”, ha aggiunto. Alla domanda dell’Ansa se un suo passo indietro sia possibile ha risposto che se “dobbiamo fare un partito-fotocopia delle schifezze viste negli ultimi trent’anni in Italia, meglio mollare”. Su questo ricorda una chiacchierata di alcuni anni fa con Berlusconi che si “rammaricava di non aver tagliato la testa al serpente le prime volte che aveva capito che le cose in Forza Italia non funzionavano. Era dispiaciuto di aver perso appeal per colpa di alcune persone che gli stavano intorno”. Qualcuno a Terni continua comunque a pensare che sia uno scherzo di Carnevale e che alla fine Bandecchi ritirerà le dimissioni. Una cosa però sembra certa: Bandecchi sarebbe deluso di molti eletti di Alternativa Popolare. E’ lo stesso vicesindaco Riccardo Corridore a sottolineare che “qualcuno è venuto meno” agli impegni presi. “Alternativa popolare – ha detto Corridore all’Ansa – è nata, quando abbiamo fatto la campagna elettorale, come una splendida avventura, uno splendido sogno in cui doveva andare avanti la politica del noi, in cui le aspettative personali e le proprie ambizioni dovevano essere sacrificate sull’altare degli interessi generali della comunità, probabilmente il sindaco si sarà reso conto che la politica del noi, a cui tutti noi ambivamo, è venuta meno. Abbiamo costruito quello che è stato un miracolo, che ci ha portato a vincere contro il centrodestra e il centrosinistra, grazie alla candidatura e alla personalità di Bandecchi ma basandoci sulla politica del noi”. Poi, secondo la tesi di Corridore, “in qualcuno questo è venuto meno”. Dure le reazioni dell’opposizione. ” La peggiore umiliazione per la città, ben oltre le violenze verbali”, accusano i rappresentanti del M5S. ” A Bandecchi non è mai interessato fare il sindaco a Terni”, denunciano i democratici della città. Tra gli scettici c’è Francesco Maria Ferranti, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale. “Sarebbe un bene sé questa esperienza amministrativa si concludesse qua – dichiara all’Ansa – ma credo invece che ancora una volta il sindaco Bandecchi stia facendo attività di propaganda e di campagna elettorale per avere visibilità sui media locali e nazionali”. Bandecchi però sembra disinteressarsi dei commenti che stanno piovendo in queste ore sul suo conto. ” Mi candiderò alle Europee – fa sapere – come capolista in tutte le circoscrizioni e conto di arrivare al 4%”. Continua a fare il guascone ribadendo che diventerà presidente del Consiglio, “tanto è chiaro che le cose che posso fare per la nazione nessun altro è in grado di farle” Garantisce che porterà Alternativa popolare ad essere “uno dei partiti più importanti in tre anni e otto mesi perché molti elettori di Fratelli d’Italia, Forza Italia e del Pd sanno che devono votare per l’unico uomo che può risolvere il problema. Se ogni cinque anni – afferma Bandecchi – dobbiamo avere un duce allora voglio essere io”.