Caos scuola, in piazza contro la proposta Agabiti studenti, insegnanti e genitori. La minoranza chiede Consiglio regionale straordinario

La protesta si allarga a macchia d’olio e rischia di travolgere l’assessore regionale Paola Agabiti e mettere in difficoltà il resto della giunta regionale . La questione del dimensionamento scolastico sta diventando un vero e proprio boomerang per la presidente Tesei con interi territori sul piede di guerra. Da settimane protestano gli studenti e insegnanti, protestano i genitori e si raccolgono migliaia di firme contro il progetto della regione. Ieri sono stati gli studenti a manifestare sotto il palazzo della Regione per dire no al “ridimensionamento” scolastico in Umbria.  Il “no agli accorpamenti” arriva da Marsciano, Assisi, Città di Castello, San Giustino, Massa Martana, Valfabbrica e da tante piccole realtà che rischiano di perdere i loro servizi. In queste ore stanno emergendo tutti i limiti della proposta avanzata dalla Regione considerata da molti una “imposizione ” senza capo né coda. Nelle ultime ore scende in campo anche l’opposizione di palazzo Cesaroni con la consigliera Donatella Porzi che, insieme ad altri sei colleghi, chiede la convocazione di un Consiglio regionale straordinario sulla vicenda. ” Riteniamo necessario – scrive la Porzi – riportare la questione su un serio e condiviso confronto politico, la situazione in cui ci siamo venuti a trovare richiede che si apra una discussione dettagliata che possa permettere a tutti i consiglieri regionali di valutare e discutere delle reali ripercussioni di una decisione che non può essere tenuta nelle segrete stanze”. La Porzi sottolinea poi che “la Giunta è corsa ai ripari con la convocazione urgente di un altro tavolo 112 al quale sono stati invitati tutti i sindacati della scuola, dopo che questi ultimi, con una missiva unitaria, avevano espresso una forte contrarietà circa l’accorpamento di quattro istituzioni scolastiche di secondo grado. A Città di Castello il Liceo Classico “Plinio il Giovane” con IIS  “Patrizi, Baldelli-Cavallotti” e ad Assisi l’Istituto Alberghiero  e “Polo Bonghi”. Tali proposte – spiega la Porzi – non sono mai state fatte oggetto di menzione né nelle Linee di indirizzo, né nelle Conferenze d’Ambito, né nella Conferenza Provinciale.Nel frattempo ascoltiamo increduli e leggiamo da più parti che sono improvvisamente diventati tutti bravi ad intestarsi il merito di aver scongiurato il rischio degli accorpamenti a Marsciano, come a Terni, Assisi e a Città di Castello, quando le proposte sono frutto di indirizzi da parte di una maggioranza di cui fanno parte gli stessi soggetti che ora si vantano di aver lavorato per trovare le soluzioni migliori”. Per la Porzi c’è una chiara volontà di “accentramento della Giunta regionale” che vuole impedire una “discussione democratica e partecipata su una questione che riguarda decine di migliaia di famiglie umbre”.