Capodanno in Umbria, fuga dal cenone: raffica di disdette negli alberghi e ristoranti

Migliaia di disdette in pochi giorni. Le associazioni parlano di debacle e chiedono aiuto. Dopo il tracollo del 2020 con perdite pesanti rispetto al 2019, la mini ripresa del 2021 aveva fatto sperare che il peggio fosse alle spalle. Ma ora la situazione è precipitata di nuovo, con prenotazioni cancellate negli alberghi e ristoranti di tutta l’Umbria. Insomma, è crisi nera. Il Natale è andato deserto e per Capodanno il telefono è squillato solo per le disdette. Da tutti arriva la richiesta di ulteriori sostegni per il settore che è il più colpito dalla pandemia. Sono molti i ristoranti in Umbria costretti a disdire il tradizionale cenone di Capodanno. Qualcuno sta tentando disperatamente di mettere insieme i pochi prenotati rimasti, per provare a consumare una parte dei prodotti alimentari acquistati che rischiano di essere gettati nella spazzatura. C’è chi prova in queste ore a recuperare qualcosa con l’asporto. ” Da questo punto di vista – sostiene uno storico ristoratore del centro di Perugia – si registra una buona accoglienza delle famiglie alla nostra proposta di cenone o di pranzo da consegnare a casa”. Il rammarico è forte, così come racconta un giovane cuoco spoletino: ” Ci troviamo dinanzi ad una situazione inaspettata fino a solo pochi giorni fa”.  Per non parlare delle zone colpite dal terremoto dove il titolare di un ristorante non danneggiato dal terremoto del 2016, situato proprio a pochi passi dalla piazza di San Benedetto, a Norcia, sottolinea che “il mese di dicembre che vale una buona parte del fatturato è in buona parte compromesso”. Tutto ciò, ricorda sempre il titolare, si aggiunge a 5 anni ” di crisi profonda che stava finalmente vedendo una via d’uscita”. Insomma, anche in Umbria le speranze di albergatori e ristoratori, coltivate per un anno intero, sono state spazzate via dalla variante Omicron. ” Non ci resta che riporre le nostre speranze nel 2022 anche se le incertezze sono tante”, sostiene un albergatore di Assisi. L’ondata di contagi di queste settimane sta lasciando il segno. Qualcuno disdice la prenotazione perché è risultato contagiato, altri perché temono di contagiarsi e altri perché preferiscono non muoversi da casa. ” Da diversi giorni – ha dichiarato il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fettuccia – stanno arrivando disdette, dopo la frenata del ponte dell’Immacolata. E’ una situazione che ci preoccupa assai”. Stesso ragionamento per Giuliano Granocchia, presidente regionale Confesercenti: ” Molti preferiscono optare per l’asporto soprattutto per il cenone di questa sera di Capodanno. Le famiglie non se la sentono di spostarsi”. Il 2021, quindi, si chiuderà per le imprese umbre con dati disastrosi. L’arrivo della variante Omicron ha compromesso le feste di Natale e aperto una nuova fase di incertezza per i prossimi mesi . A pagare il prezzo più salato sono non solo alberghi, ristoranti, bar ma anche agriturismi, agenzie di viaggio e attività di allevamento e coltivazione impegnate a garantire le forniture alimentari.