Covid, in Umbria più di 4 mila contagiati (dati sottostimati): perché i ricoveri non scendono e si continua a morire. Quali sono i rischi

Sono passati quasi tre anni dall’inizio della pandemia e in molti si chiedono quale sia la situazione attuale: quali sono i rischi e quanto corre oggi il virus. Partiamo innanzitutto dagli ultimi dati registrati in Umbria. Nelle ultime 24 ore, nella nostra Regione, sono stati registrati 425 nuovi casi a fronte di 404 tamponi molecolari e 1.782 test antigenici eseguiti. Gli attualmente positivi sono 4.185 mentre i pazienti ricoverati negli ospedali dell’Umbria sono 250, di cui 6 in terapia intensiva. Dei 250 positivi ospedalizzati, 124 sono in area medica Covid e 120 negli altri reparti. Per gli esperti sono comunque dati sottostimati perché ora l’identificazione e la notifica di casi positivi è limitata a causa dell’utilizzo massiccio di test fai-da-te, i cui esiti non vengono comunicati al sistema sanitario. Siamo sostanzialmente in una situazione diversa rispetto ai dati dello scorso anno quando in circolazione c’era la variante Delta e il tracciamento dei contatti era sistematico. Secondo alcune stime fatte a livello nazionale oggi la variante Omicron BA.5 è dieci volte superiore a quella dello stesso periodo dello scorso anno. A questo punto viene spontaneo un secondo interrogativo: quanti rischi corrono oggi coloro che in Umbria vengono contagiati dal virus ? Una prima risposta arriva da un dato dell’Istituto Superiore di Sanità che conferma un primato non particolarmente felice per la nostra regione: l’Umbria è una delle poche realtà dove si registra un’occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti Covid sopra la soglia di allerta fissata al 15%. Questa mattina, domenica 11 dicembre, abbiamo 250 malati Covid in Ospedale, non sono effettivamente pochi. Questo dato va però accostato al numero di pazienti ricoverati in Rianimazione: questa mattina sono 6, con un tasso di occupazione molto inferiore rispetto allo stesso periodo 2021. La conclusione che si può trarre è che il virus è meno aggressivo ma c’è da evidenziare anche l’effetto vaccino. C’è, inoltre, da evidenziare ancora una volta che la maggior parte dei ricoverati sono persone positive al Covid senza vaccino. Tra i non vaccinati fra i 60 e 79 anni finiscono in ospedale in 75 su 100 mila, e in Terapia intensiva 5 su 100 mila. Tra i vaccinati finiscono in ospedale 30 su 100 mila, e in Terapia intensiva 5 su 100 mila. Tra gli over 80 non vaccinati, sempre su 100 mila, gli ospedalizzati  arrivano a quasi 600, e 15 in Terapia intensiva, contro i 120-150 vaccinati in ospedale  e i 2-3 in Terapia intensiva, a seconda se sono passati o meno 120 giorni dal vaccino o dal contagio. In questa situazione però c’è un altro dato che non può essere sottovalutato: si continua a morire di Covid. Il bollettino di oggi registra altri 4 decessi anche se il sito della Regione Umbria sottolinea che si tratta di un riallineamento dei sistemi informativi non riferibili alle ultime 24 ore. Resta però il fatto che, rispetto anche al 2021, il numero di decessi sta crescendo in modo impressionante anche se non fa praticamente più notizia. A questo punto sorge spontanea un’altra domanda: perché muoiono tante persone se il virus è meno aggressivo ? La prima riguarda la scelta fatta dall’Istituto Superiore di sanità, in linea con le disposizioni internazionali, di conteggiare come morto  di Covid anche un malato oncologico con polmonite e tampone positivo. La seconda, invece, perché non sono tutti morti per Covid ma ci sono anche morti con Covid che possono non essere passati dalle Terapie intensive. In conclusione si può dire che anche in Umbria il Covid sta correndo velocemente e più dello scorso anno, il numero dei ricoveri resta alto ma in proporzione meno rispetto alla diffusione dei casi positivi. Si deduce che il virus è meno aggressivo ma in questo contesto non vanno ignorate le conseguenze legate al long-Covid. Fermo restando che resta il problema di difendere le persone più fragili che sono le vittime di questa ennesima ondata. Nel frattempo nella nostra Regione la quarta dose continua a non decollare.