Domani si apre il processo per l’esame “farsa” di Suarez: testimoni eccellenti indicati dalla Procura

Ci sono i nomi dell’attaccante Luis Suarez, del già presidente della Juventus Andrea Agnelli e dell’attuale direttore sportivo , il folignate Federico Cherubini, tra i testimoni del processo per quello che è stato considerato l’esame “farsa” per la conoscenza dell’italiano sostenuto da Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia nel settembre del 2020. A indicarli sono i pubblici ministeri nelle liste depositate in vista della prima udienza, l’ 11 gennaio(domani), del processo davanti al tribunale del capoluogo umbro alla ex rettrice Giuliana Grego Bolli, all’allora direttore generale Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina che all’epoca dei fatti guidava il Centro di valutazione e certificazioni linguistiche. La Procura guidata da Raffaele Cantone ha chiesto di sentire 36 testimoni. Oltre a Suarez, Agnelli e Cherubini i magistrati vogliono ascoltare in aula l’ex ministro Paola De Micheli, l’avvocato Maria Cesarina Turco, prosciolta in udienza preliminare e che nel capo d’accusa contestatole per concorso in falso ideologico era considerata ” legale incaricato dalla società Juventus” all’epoca interessata ad acquistare “il pistolero” Suarez.  Sempre la Procura ha chiesto di sentire l’attuale Prefetto di Roma Bruno Frattasi, all’epoca dei fatti capogabinetto del ministero dell’Interno, e il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero. Sei sono, invece, i testimoni citati dai legali di Grego Bolli, difesa dallo studio legale Brunelli.  Lo stesso calciatore e altri otto sono i nomi indicati nella lista testi di Olivieri, difeso dall’avvocato Francesco Falcinelli. Sette i nomi indicati da Spina, anche lei rappresentata dallo studio dell’avvocato Davide Brunelli. Tutti hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato. La Procura di Perugia li ha invece accusati di avere istituito  una sessione “ad personam” per l’attaccante, all’epoca dei fatti nel mirino dei bianconeri ma solo se fosse riuscito a ottenere la cittadinanza italiana per la quale era necessaria la certificazione, e di avergli rivelato in anticipo i contenuti della prova. Falso ideologico, rivelazione di segreto d’ufficio e falsità materiale i reati contestati a vario titolo. Il collegio del Tribunale sarà presieduto da Carla Maria Giangamboni che sarà affiancata dai giudici Lidia Brutti e Loretta Internò.