Elezioni Perugia, promossi & bocciati: tre campioni delle preferenze. Top e flop, chi si salva

Come in ogni elezione il giorno dopo è quello dei promossi e dei bocciati. Quelli che hanno sorpreso positivamente e quelli che invece non ce l’hanno fatta. Da sempre è così. A Perugia si sono registrati diversi campioni di preferenze e diversi top&flop. Nel centrodestra re delle preferenze è stato Matteo Giambartolomei di Fratelli d’Italia  che ha conquistato ben 1.074 preferenze. Un numero eccezionale per un candidato alla prima esperienza. Il noto e abilissimo Nilo Arcudi, presidente del Consiglio comunale, anche questa volta ha superato quota mille raggiungendo 1.063 voti personali. A quota mille è arrivata pure Costanza Spera del Partito democratico che si è attestata sulle 1.015 preferenze. Giambartolomei (Fdi), Arcudi (lista civica) e Spera (Pd) sono stati sicuramente quelli che di gran lunga hanno contribuito a trainare il loro partito in questa difficilissima campagna elettorale. Appena sotto quota mille abbiamo un buon numero di candidati eletti. Riccardo Mencaglia, consigliere uscente di Fdi, ha ottenuto 859 preferenze così come l’assessore Clara Pastorelli e il cattolicissimo Nicola Volpi: 611 voti personali la prima, 661 il secondo. I più votati di Forza Italia sono stati il giovane Edoardo Gentili (951 preferenze) e Augusto Peltristo (832). Il consigliere uscente di Forza Italia Michele Cesaro è salito fino a 646 preferenze, superato solo dal principe delle preferenze della zona nord di Perugia Federico Lupattelli che ha conquistato 653 voti personali. L’assessore comunale Otello Numerini ha conquistato 646 preferenze, così come l’ex leghista ora forzista, il pediatra Gianluca Tuteri, vicesindaco uscente (667).  Campioni delle preferenze anche nel Partito democratico: Lorenzo Ermenegildo Zurlo 712, Francesco Zuccherini 676, Elena Ranfa 639,  Francesca Pasquino 605, Nicola Paciotti 584. Lorenzo Mazzanti, invece, con 459 preferenze è il più votato della lista “Pensa Perugia”, principalmente composta da simpatizzanti di Azione di Carlo Calenda e socialisti. Il secondo, infatti, è proprio l’avvocato Cesare Carini con 242 voti personali, legato all’ex sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta. La consigliera uscente del M5S, Francesca Tizi, ha registrato un buon risultato con 339 preferenze, risultando la più votata della lista pentastellata. Subito dopo c’è Antonio Donato con 203 voti. Il professor David Grohmann, figura di spicco della lista “Anima Perugia” è forse la sorpresa più importante: 608 preferenze pur non avendo mai fatto esperienze simili. Subito dopo abbiamo Riccardo vescovi (Demos)  con 656 voti personali, Laura Tanci (464), Federico De Salvo (377), Simone Cenci (398), Sara Belia (315). Nella lista della Lega il re delle preferenze è l’assessore uscente alla sicurezza Luca Merli con 528 preferenze, subito dopo Lorenzo Mattioni con 363. Ma accanto a tanti promossi  ci sono anche diversi bocciati eccellenti. Tra i candidati del centrodestra flop evidenti li abbiamo un pò in tutte le liste. Emanuela Mori, consigliere uscente e sostenuta dall’ex presidente della provincia Marco Guasticchi, si è fermata a 292 preferenze. Un risultato deludente che non consentirà all’ex pd e renziana della prima ora di entrare a palazzo dei Priori. Sotto le aspettative anche il risultato dell’assessore uscente Gabriele Giottoli che con le sue 385 preferenze resterà fuori dal Consiglio comunale. Stessa cosa per l’ex consigliere Roberta Ricci che ha ottenuto 227 voti personali. Peppino Lomurno, candidato nella lista di Romizi-Forza Italia, non raggiunge quota duecento e ottiene 194 preferenze. Insufficienti per entrare a palazzo dei Priori. Nel Pd i bocciati più noti sono: Simone Rondolini (253), Aurora Caporali (272) e il capolista Francesco Maria Perrotta (341). Ci sono poi altri candidati che non sono riusciti a staccare il biglietto per palazzo dei Priori ma scommettono sulla vittoria del proprio candidato sindaco per festeggiare fra quattordici giorni.