Elezioni Terni, l’effetto Schlein non si vede e il vento della destra è forte. Il centrosinistra rischia un nuovo fallimento

A prima vista, sta finendo esattamente come ci si aspettava: centrodestra più o meno compatto, centrosinistra incapace di allearsi. Fratelli d’Italia rafforza l’egemonia nel centrodestra mentre Partito Democratico e M5S si sfideranno anche aspramente per guadagnarsi posizioni in vista di un eventuale ballottaggio che, però, non è scontato. E’ questo il quadro che emerge a Terni in vista delle prossime elezioni comunali di maggio. Certo, non sono tutte rose e fiori nel centrodestra, o destracentro ternano. Tanto è vero che ieri, alla conferenza stampa di Forza Italia con la presenza del candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Orlando Masselli, nessuno della Lega era presente nonostante la decisione di appoggiare Masselli al posto di Latini. Resta una sola incognita: che fine farà il sindaco uscente Latini ? Il primo cittadino si trova di fronte a un bivio: provare a salvare la sua dignità politica candidandosi e sfidare gli ex alleati oppure assumere un comportamento remissivo. Dalla sua decisione dipenderà una buon parte del risultato elettorale. Nel centrosinistra, nonostante il cambio di segreteria nazionale del Pd, c’è poco da festeggiare. Nella seconda città più importante dell’Umbria, l’opposizione rischia di nuovo una tornata elettorale fallimentare. Per due semplici ragioni: come si è visto in Friuli Venezia Giulia l’effetto Schlein non si è fatto sentire e il vento della destra è ancora forte. Proprio per questo sarebbe stato indispensabile mettere in campo una coalizione credibile e un candidato sindaco popolare. Così, ancora una volta, quella fetta di elettorato ternano, autenticamente di sinistra, non si schiererà a fianco di nessun partito, causa le ripetute innumerevoli delusioni. Un autogol in piena regola. Al M5S e al Pd non resta che attaccare il centrodestra per come ha trattato e liquidato Leonardo Latini. ” Il trattamento riservato al Sindaco Latini mi lascia sconcertato, ci troviamo di fronte ad una delle peggiori pagine della storia della città”, ha commentato il candidato sindaco del M5S, Claudio Fiorelli. “Latini è stato un sindaco pessimo, ma lo è stato anche grazie ai suoi compagni di viaggio, gli stessi che oggi si propongono come alternativa credibile”, rincarano quelli del Pd. La verità che sfugge ai vertici del centrosinistra è che la maggioranza dei cittadini ternani, a cominciare dagli operai, non vota più per orientamenti ideologici stabili e radicati, ma scelgono a seconda della credibilità dell’offerta che viene proposta. Con un elemento ulteriore che rende debole il centrosinistra di Terni: l’assenza di una leadership e di una strategia. Prima è venuto meno il cosiddetto “campo largo”, poi il “campo stretto” e, infine, è emersa chiaramente l’assenza di una strategia per promuovere un argine contro la destra.